Dj assassinato: trent’anni al colpevole

Pronunciata la sentenza per il principale imputato della morte di Victor Manuel Rodriguez

Trent’anni all’uomo che accoltellò e uccise Victor Manuel Rodriguez, il deejay salvadoregno, assassinato al Pizza party di Vergiate nel giugno del 2002. Questa mattina si è infatti concluso il processo con il rito abbreviato a carico di Roberto Antonio Martinez  35 anni, originario della Repubblica Domenicana, che il giudice Toni Novik ha condannato a trent’anni. Tanti ne aveva chiesti il pubblico ministero Loredana Giglio. 
La corte ha ritenuto colpevole il Martinez dell’omicidio, ma è stata esclusa la premeditazione, mentre i futili motivi sono rimasti e hanno pesato nel pronunciamento della corte che ha ritenuto valido il movente della vendetta avanzato dall’accusa.
«C’è spazio per l’appello e per ridurre la pena, il Martinez è inoltre incensurato» ha commentato l’avvocato della difesa Saverio Santaniello. Ora ci sono novanta giorni per depositare la tesi e il legale valuterà le carte per aprire il nuovo capitolo giudiziario nel quale punterà ancora a dimostrare la tesi dell’omicidio di impeto. 
«Non sono un assassino, non chiamatemi assassino, ho dei figli da mantenere». Le parole di mischiano così alle grida del Martinez durante la lettura della sentenza. Lacrime trattenute, quelle della madre della vittima. Doris Somoza, dal giugno in cui le fu ucciso il figlio, non ha mai mancato di assistere ad ogni passo di questa vicenda giudiziaria, che si puòà dire solo parzialmente conclusa. Con il dolore dissimulato dalla sua naturale allegria ha voluto ringraziare tutti i testimoni e le forze dell’ordine. «Ringrazio tutti colore che sono intervenuti per testimoniare e per garantire la verità dei fatti – ha detto – ringrazio le forze dell’ordine per il loro impegno. Sono contenta e in quanto alla sentenza se qualcuno dovesse sfuggire alla giustizia terrena, non può certo sfuggire a quella divina».
Prosegue invece il processo in corte di assise per Juan Antonio Martinez  (32 anni) e di Josè Modesto Peralta (42 anni), che parteciparono ritenuti colpevoli di aver preso parte all’uccisione. Il dibattimento è giunto a metà del suo percorso. Ieri è stato il turno di altri testimoni dell’accusa. Davanti al giudice si sono presentati i periti e il medico legale. Quest’ultimo ha illustrato all’aula le coltellate e il modo in cui è stato ucciso Victor Manuel Rodriguez. «La ricostruzione del medico legale ha mostrato la ferocia con la quale è stato compiuto il delitto» ha commentato Angelo Greco, avvocato della parte civile. 

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Pubblicato il 10 Dicembre 2003
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