Criminalità, Varese provincia tranquilla

Varese – In calo i furti, sud della provincia sempre più condizionato dalla vicinanza di Milano. Questa la fotografia emersa da un'indagine commissionata dalla Provincia all'Università di Genova

Varese fiduciosa nelle istituzioni, preoccupata per la crescente inciviltà nei rapporti umani, e tutto sommato, una provincia tranquilla. Questa la fotografia realizzata da alcuni studiosi dell’università di Genova su commissione della Provincia. L’indagine, condotta dai criminologi Angelo Demori e Silvio Ciappi, si basa sulle denunce sporte alle forze dell’ordine e alle azioni giudiziarie intraprese. Un’analisi durata sei mesi e che verrà utilizzata come piattaforma di dialogo tra la provincia, i comuni e le forze dell’ordine per individuare nuove strategie di prevenzione.
Il documento, presentato dall’assessore provinciale alla sicurezza Giuseppe De Bernardi Martignoni, è il primo di questo genere in Italia sia per corposità sia per dimensione dell’area analizzata.
Il primo dato che emerge è la complessità della zona, parcellizzata in 141 comuni, con differenti vocazioni e condizioni sociali. I criminologi hanno riscontrato una netta distinzione tra nord e sud della provincia: maggiori conflitti interpersonali, lesioni volontarie, risse e minacce nel luinese e nel capoluogo, più attività predatorie (rapine, estorsioni e ricettazioni) a Somma, Gallarate, Busto, Saronno e Gallarate. Diffusa la preoccupazione per lo sbandamento dei giovani, privi di valori, e sempre più in balia di sé stessi.
In generale, la nostra provincia non presenta picchi evidenti di fenomeni criminosi. Sono in calo i furti, eccezion fatta per quelli in appartamento per i quali siamo primi in Lombardia. Il fenomeno viene spiegato con la maggior fiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini e con la diffusa ricchezza che viene tutelata tramite assicurazioni.
Decisamente basso il tasso di episodi criminosi gravi, come omicidi, sequestri, stupri, ma aumentano i borseggi.
In controtendenza il fenomeno della prostituzione e dello spaccio di droga, soprattutto cocaina, in crescita nel sud della provincia a causa della contiguità con l’hinterland milanese. Il fenomeno viene letto come il risultato dello spostamento della criminalità dal luogo abituale dove vengono intensificati i controlli a uno limitrofo dove il livello di attenzione è ancora basso. Il saronnese, per esempio, è diventato il nuovo mercato per gli spacciatori del milanese che, in queste zone, stanno sperimentando anche un nuovo metodo di spaccio definito ” a rete”: avviene in zone boschive e coinvolge almeno tre persone, due pali ai limiti del bosco e un pusher all’interno. La situazione viene monitorata dai “pali” esterni che avvertono con il cellulare il pusher.
A condizionare la criminalità nella fascia meridionale della provincia c’è indubbiamente anche la presenza dell’hub, ma non si ritiene che il fenomeno dell’immigrazione sia fonte di preoccupazione.
Tra i deterrenti ritenuti artefici di questa diminuzione delle attività criminosa ci sono gli strumenti di controllo elettronico ( videosorveglianza) e i vigili di quartiere che hanno svolto un ruolo dissuasivo soprattutto verso i più giovani.
A questa analisi, improntata soprattutto su dati oggettivi, potrebbe seguirne una sulla percezione che i cittadini hanno del livello di criminalità: «Probabilmente proseguiremo nell’indagine – assicura l’assessore – Intanto analizziamo questa prima fotografia e individuiamo le linee d’azione per migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Gennaio 2004
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