«Per MalpensaFiere il futuro viene dal made in Varese»

Busto Arsizio - Intervista con il neo presidente Romeo Mazzucchelli

Dopo due anni di attività Angelo Belloli passa il testimone della presidenza a Romeo Mazzucchelli. MalpensaFiere entra così in una nuova fase. Mesi di lavoro con alcuni risultati anche eccezionali. Basti pensare alla fiera del volo che ha battuto ogni record di accessi per una manifestazione nella nostra provincia. «Il presidente Belloli ha lavorato bene e con lui tutta la struttura. Sono state fatte belle cose e certamente dei bei passi. Ora però occorre una svolta, abbiamo bisogno di fare delle attività mirate».
Romeo Mazzucchelli non si nasconde le difficoltà dell’incarico che ha assunto da pochi giorni. Cinquantotto anni, bustocco, titolare dell’impresa familiare fondata da suo padre nel 1942. Dal 1997 è presidente dell’Ascom di Busto Arsizio, una realtà che vanta ben 2.300 iscritti in un territorio di pochi comuni della Valle Olona. Vicepresidente dell’Uniascom. È iscritto ai Lions locali di cui è stato anche presidente. È consigliere di Camera di Commercio per il settore dei servizi alle imprese.

Presidente Mazzucchelli, come mai questo incarico?
«Gli accordi tra le parti avevano previsto che la presidenza di MalpensaFiere andasse a un rappresentante del commercio. La scelta poi dell’associazione è ricaduta su di me. Sarà un bell’impegno anche perché ricopro già delle cariche importanti, ma accetto volentieri anche questa sfida. Sono abituato a  lavorare seriamente perché non credo alle cariche come semplici titoli o ruoli di potere. Occorre esser presenti e credere nel ruolo di gestore della cosa pubblica così come è MalpensaFiere».

In passato su questa struttura ci sono state diverse polemiche, soprattutto per il ruolo delle amministrazioni locali?
«Lo so, ma io dico con fermezza che la politica deve restare fuori da MalpensaFiere. È molto positivo che realtà come il comune di Gallarate, come quello di Castellanza abbiano contribuito seguendo l’esempio di Busto e della Provincia. Questo è importante perché la nostra struttura deve essere al servizio del territorio, ma deve mantenere il carattere tipico dell’ente funzionale e non mosso dagli interessi delle forze politiche. Questo deve essere un punto fermo»

Come va MalpensaFiere?
«Bene, come dicevo il mio predecessore ha svolto bene il suo lavoro. Ora dobbiamo finire alcuni interventi strutturali e prendere alcune decisioni delicate. Mi riferisco ad alcuni lavori strutturali, all’utilizzo della cucina e magari anche alla possibilità di ampliamento dell’intera struttura. Dobbiamo ampliare lo staff. Per quello che ho potuto vedere fin qui confermerei gli attuali responsabili perché come dicevo hanno lavorato bene».

Quali sono i maggiori problemi?
«Tra due anni sarà operativa la Fiera di Milano a Rho. Una struttura moderna, enorme, all’avanguardia in Europa. Se è vero che resteranno anche spazi operativi a Milano noi dobbiamo muoverci in fretta e fare delle scelte precise, altrimenti rischjiamo di venir tragliati fuori da ogni business significativo».

Va bene, ma questo lo si sapeva da tempo, come si può contrastare un simile colosso?
«Bisogna crederci e lavorarci con coraggio. Occorre smuovere il territorio e valorizzarne le caratteristiche. Dobbiamo promuovere la nostra produzione, fare del made in Varese, un elemento di eccellenza. del resto una fiera come quella del volo ci ha fatto capire quale può essere la strada da intraprendere. Questo comunque non basta perché dobbiamo anche cercare delle nicchie di lavoro sul terreno internazionale».

Lei parla di valorizzare il territorio, ma non le sembra che spesso prevalgano logiche di campanile?
«Lo so e non va bene. Bisogna dare uno stop a ogni possibile campanilismo altrimenti non si arriva da nessuna parte. Occorre lavorare in modo collegiale, tutti insieme al di là della vicinanza o meno. È positivo che amministrazioni abbiano investito denaro credendo in MalpensaFiere, ma dobbiamo cercare di farne un vero spazio provinciale. Questa è una delle scommesse per il futuro».

MalpensaFiere a sud e Ville Ponti a Varese pensa si facciano concorrenza?
«No, anzi, saranno strutture che si integrano perché molto diverse. Con il nuovo albergo le ville di Varese saranno un teatro splendido per i congressi. Ora dobbiamo decidere anche lì alcune cose determinanti, vedi la gestione della struttura alberghiera».

Lei come la vede?
«Bisogna pensarci. Così, su due piedi come Camera di Commercio terrei però la gestione diretta. Vedremo».

Romeo Mazzucchelli avrà tre anni di gestione fino al 2006. Un periodo di tempo delicato anche per gli scenari che si svilupperanno intorno al nostro territorio. A lui e al suo staff i migliori auguri per un buon lavoro.

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Pubblicato il 26 Gennaio 2004
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