«Ciclo delle acque, la Provincia esca dalla palude»

I Democratici di sinistra provinciali chiedono come alcuni comuni varesini possano accedere a finanziamenti regionali

«Reguzzoni e la Provincia si muovano per uscire dalla palude». Con queste parole Manolo Marzaro, capogruppo DS in provincia di Varese, ha voluto spronare il presidente della provincia di Varese per fare in modo che numerosi comuni della provincia dei sette laghi non perdano la possibilità di accedere ai contributi assegnati alla Regione Lombardia per interventi nel ciclo delle acque.

Secondo i Democratici di Sinistra, i fondi per la Lombardia ammontano a 18.900.000 € e sono già disponibili. Il problema è che la nostra provincia non ha ancora provveduto a costituire gli Ambiti Territoriali Ottimali né a istituire i Piani d’Ambito, unici enti autorizzati a ricevere i contributi stanziati sia a livello regionale, sia comunitario a fondo perduto. «Abbiamo presentato – ha detto Marzaro nel corso della conferenza stampa tenuta nella sede della federazione varesina dei DS – una interrogazione urgente per chiedere come la giunta provinciale intenda attivarsi per cercare di rimediare a tale situazione. Nella provincia di Varese ci sono vari comuni (Marnate, Busto Arsizio, Luino, Brissago V., Ferrera di V., Demenza, Marchirolo) che sono stati inseriti nella graduatoria relativa all’accesso ai contributi per interventi per il ciclo delle acque (DOCUP 2000/2006 misura 3.2 del 10 giugno 2002, n. 10831), ma questi comuni non possono accedere a questi fondi, ma nemmeno ad altri, per una mancanza della provincia. La situazione è grave, perchè i fondi, già disponibili, rischiano di essere persi se non si agisce con tempestività. Inoltre, senza la costituzione degli ATO, anche altri fondi che in futuro potranno essere stanziati non saranno accessibili per i comuni della provincia di Varese, con danni economici inimmaginabili. Rivolgiamo un invito al presidente Reguzzoni affinché la provincia si muova con urgenza per risolvere questo problema».

Il dato paradossale che emerge dall’interrogazione mossa dai DS a Villa Recalcati è che in Lombardia, su dodici province chiamate a mettersi in regola con la legge Galli sul Sistema Idrico Integrato, che prevede appunto la costituzione degli ATO e dei Piani d’Ambito come requisito imprescindibile per accedere ai finanziamenti regionali, statali e comunitari riguardanti il ciclo integrato delle acque, ben dieci province si sono messe in regola. Due sono ancora al palo: una è Sondrio, l’altra Varese, la provincia dei sette laghi.

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Pubblicato il 24 Settembre 2004
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