Il Comune fa da paciere tra le fabbriche “fastidiose” e i cittadini

Siglato un accordo di programma tra Comune, Asl e Arpa, per il monitoraggio di tre aziende "scomode"

Rischia di essere davvero una buona idea quella che il comune di Varese, in particolare l’assessore alla tutela ambientale Alessio Nicoletti, ha presentato questa mattina: si tratta di un accordo di programma tra il comune stesso, l’Asl e l’Arpa per il monitoraggio delle attività produttive di alcune attività  site nel territorio di Varese. 
Con questo accordo, il Comune fa da raccordo tra gli enti di controllo e le aziende per risolvere i problemi che queste possono causare ai cittadini – inquinamento acustico, fumi maleodoranti o altro – offrendo loro di fatto un test e una consulenza aziendale su come risolvere efficacemente un problema che riguarda i cittadini.

L’accordo di programma prevede il monitoraggio in particolare di tre aziende poste all’interno del comune tra quelle definite "a produzione speciale", che sono cioè a rischio inquinamento o incidenti: si tratta però di un monitoraggio diverso da quello a cui le aziende sono già tenute, proprio per la loro condizione di aziende "a produzione speciale", ma che tende a prevenire i problemi, o meglio ancora risolvere i disagi che tali aziende possano provocare ai cittadini. 
«Spesso infatti le segnalazioni che ci provengono dai cittadini non riguardano casi di inquinamento, ma disagi che i cittadini percepiscono come inquinamento – ha spiegato il sindaco Aldo Fumagalli – come nel caso dell’azienda di birra che scaricava fumi di luppolo, magari puzzolenti ma per niente tossici» Proprio il caso dell’industria citato da Fumagalli ha dato lo spunto al rappresentante di Arpa, Ugo Musco,  per spiegare l’utilità dell’intervento concordato con i tre enti.
«In quel caso, infatti – spiega infatti Musco –  è bastato un sopralluogo per scoprire che una certa lavorazione era effettuata all’aperto, quando poteva utilmente essere eseguita in un capannone interno: senza svantaggi per l’azienda e con grandi vantaggi per i cittadini».

L’iniziativa riguarderà, di fatto, tre sole aziende che hanno già dato disponibilità a collaborare: dei nomi non si fa cenno "Per motivi di privacy" ma si sa che si tratta di una industria chimica, una farmaceutica e una fonderia.  «Stiamo cercando di riprodurre l’iniziativa anche in altri punti della Provincia – ha concluso Musco – Problemi del genere sono comuni a molte altre località, e questa è un modo innovativo per trovare una soluzione».

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Pubblicato il 24 Settembre 2004
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