Una serata per comprendere i Buchi neri
L'iniziativa è organizzata dal Gruppo astronomico tradatese che quest'anno festeggia il trentesimo anno di vita
Riprende dopo la consueta sosta estiva, l’attività del GAT, Gruppo Astronomico Tradatese che quest’anno celebra il trentennale della sua fondazione. Lunedì 11 ottobre 2004, alle ore 21.00, in Tradate, presso il CineTeatro P.GRASSI, il Gruppo Astronomico Tradatese ha organizzato una “serata speciale” di cultura astronomica e cinematografica sul tema “I buchi neri”, la più distruttiva forza dell’Universo. La serata, che si preannuncia di grande interesse, anche in conseguenza delle nuove controverse ipotesi circolate negli ultimi mesi ad opera del mitico S. Hawking, lo scienziato inglese da tutti riconosciuto come il padre dei buchi neri. Al Cine P.GRASSI si parlerà, tra l’altro, anche di come la cinematografia e la letteratura si sono occupati dei misteriosi buchi neri che, come noto, rappresentano lo stadio finale dell’evoluzione di stelle di grande massa. Queste stelle, esplodendo come supernovae, lasciano in certi casi come residuo un nucleo superdenso la cui gravità è così elevata da ingoiare tutto verso il proprio centro non lasciando sfuggire verso lo spazio esterno neanche la sua luce (i buchi neri dunque appaiono NERI non perché non emettano luce, ma solo perché la loro luce, pur viaggiando a 300 mila km al secondo, non ce la fa a sfuggire all’immenso campo gravitazionale della stella). .
Venticinque anni fa, nel 1979, è stato prodotto dalla Walt Disney uno spettacolare film dal titolo “THE BLACK HOLE – IL BUCO NERO” (The Black Hole, USA, 1979), di Gary Nelson, con Maximilian Schell, Anthony Perkins, Ernest Borgnine. Il film, che ottenne due nomination all’Oscar per gli effetti speciali e per la fotografia, è un fantastico viaggio ai confini dell’ignoto ed è l’occasione per presentare al grande pubblico quei “mostri del cielo” che sono i “buchi neri”. E’ infatti il caso di sottolineare che questo film è stato realizzato proprio nel periodo in cui le teorie sull’esistenza e sulle peculiarità dei “buchi neri” sono iniziate a circolare tra la gente comune, perché rese popolari anche da personaggi come Stephen Hawking. L’anno successivo, nel 1980, in Italia è stato pubblicato da Arnoldo Mondatori Editore (Milano) il romanzo omonimo scritto da Alan Dean Foster, un apprezzato autore di “novelizations” di film di fantascienza di grande successo, tra cui – oltre a “THE BLACK HOLE” – “LA COSA”, “STARMAN” e “ALIEN”.
Vari sono i temi presenti nel film come nel romanzo: la coincidenza genialità/follia, lo scontro tra macchine e esseri viventi, il desiderio di conoscenza e il viaggio verso l’ignoto. Sia la pellicola che il romanzo invitano gli spettatori e i lettori – se non allo studio (professionistico o amatoriale) del cielo – quanto meno alla contemplazione dei fenomeni celesti e, perché no, alla riflessione sul ruolo rivestito dall’uomo nell’Universo. Relatore della serata sarà ancora una volta il dottor Giuseppe Palumbo, esperto di storia dell’ Astronomia e della cinematografia, laureato in “Pedagogia” presso l’Università degli Studi di Bari; quindi perfezionatosi in: “Discipline Filosofiche e Storiche” presso l’Università Bocconi di Milano con un Progetto di Ricerca sulla “Cosmologia”. La grande preparazione del relatore rende questa serata adatta ad un pubblico molto vasto, giovane e meno giovane, cui il GAT offrirà una ghiottissima possibilità di comprendere con poco sforzo ed in maniera intuitiva uno dei fenomeni cosmici più importanti e controverso della moderna astrofisica.
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