Dalla memoria dello sterminio nazista, la pace per il futuro
Commemorazione al Museo del Tessile per i deportati della Comerio Ercole nel 1944.A ricordo verrà posta una lapide fra Via Pellico e Via Magenta
La sala conferenze del Museo del Tessile era stracolma oggi per la commemorazione organizzata dall’Rsu della Comerio Ercole per il 61esimo anniversario della deportazione dei membri della Commissione Interna dell’azienda ad opera dei nazisti. Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Croce Rossa, rappresentanti politici, sindacali, dell’Anpi e dei comuni limitrofi, cittadini comuni e soprattutto i familiari delle vittime.
I fatti sono quelli ormai noti a tutti, ma nessuno dei relatori manca di sottolineare l’importanza di ricordarli sempre, per mantenere viva la memoria e come monito per il futuro. Nella giornata del 10 gennaio del 1944, sei delegati sindacali della Comerio furono allontanati con la forza dalla fabbrica e deportati nel campo di concentramento di Mauthausen dagli ufficiali nazisti che avevano preso il controllo della fabbrica. La “causa” della deportazione fu lo sciopero in atto per chiedere salari e condizioni di lavoro più dignitose. Solo due dei sei dipendenti sono sopravvissuti al campo. Oltre a questi, che a più riprese vengono chiamati “eroi, martiri”, sono stati ricordati durante la commemorazione civile altri dipendenti che sacrificarono la loro vita nella lotta per la liberazione del nostro paese, e un pensiero è stato rivolto alle vittime del maremoto del Sud-est asiatico.
«Questo è un anno importante per la nostra azienda – spiega il rappresentate dell’Rsu dopo aver ricordato i fatti – perché compirà i 120 anni di vita. La Comerio Ercole ha sempre messo l’uomo e la sua dignità di persona al centro della propria attenzione.
Cogliamo l’occasione per ribadire la nostra solidarietà all’Anpi per l’attacco che ha subito l’otto settembre scorso, speriamo che sia stato un gesto isolato di qualcuno che non conosce la storia».
«Non possiamo dimenticare chi ci ha aperto la strada della libertà – ha detto il Sindaco Rosa – Il loro sacrificio rimarrà scolpito nella memoria della gente e del territorio. L’importanza di ricordare deve mirare soprattutto a salvaguardare il senso civico dei più giovani e costruire per loro una cultura di pace. Lo stesso episodio dell’Anpi ha evidenziato la forza morale di Busto Arsizio».
Ma la vera “memoria storica” era racchiusa nelle parole di Angelo “Angioletto”Castiglioni, un bustocco ex deportato, ora Presidente dell’associazione nazionale ex deportati e insignito di varie onoreficenze, fra cui quelle di cittadino benemerito di Busto, la benemerenza di primo grado della Croce Rossa e il Premio della pace 2004 della Regione Lombardia.
Il suo discorso non si è concentrato solo sulla vicenda dei dipendenti della Comerio, ma ha ripercorso a volte con crudele lucidità i fatti di quegli anni, le deportazioni, le ingiustizie, il silenzio dei governi. Il messaggio è sempre chiaro e mirato, le parole forti e dirette.
«Quegli operai, avendo osato far sentire la voce delle catene che opprimevano la loro libertà, furono allontanati dalla fabbrica e dalle famiglie. I nazisti hanno soffocato la loro libertà e umiliato la cultura. I governi hanno taciuto lasciando che bruciassero gli ideali della civiltà e della cultura. Anche se siamo tentati di cancellare la memoria, non possiamo soffocare il grido delle vittime che abbiamo visto morire, il ricordo delle camere a gas, dei forni crematori e delle ceneri usate per concimare. Nessuno parla mai dei bambini, di come loro vivono senza più fantasia in una guerra, o delle donne, le donne dei nazisti che sostenevano i mariti nelle loro azioni. Forse non abbiamo parlato abbastanza di quelle torture, se oggi ancora si ripetono nel mondo.
La nostra testimonianza per essere ricordata deve essere raccontata. E’ attraverso la conoscenza che la storia può aiutarci a difendere la pace e la libertà».
Nella sala purtroppo i giovani tanto spesso invocati erano davvero pochi, ma a ricordo della tragedia dei dipendenti della Comerio Ercole, la lapide che era stata momentaneamente tolta, verrà ricollocata, al massimo entro estate fa sapere il Sindaco, proprio dove sorgeva la storica azienda, all’angolo fra Via Pellico e Via Magenta.
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