Il Varesotto chiede interventi per il tessile
Riunione del tavolo di concertazione con tutte le forze sociali. A Vigevano un accordo che ha portato 15 milioni di euro per le aziende in crisi
A Varese il salone del tessile e a Vigevano gli accordi concreti. A prima vista le cose sembrerebbero davvero messe così per il nostro territorio.
Due giorni fa la notizia dell’accordo raggiunto sul tavolo del ministro del welfare per estendere i benefici della cassa integrazione e degli ammortizzatori sociali anche alle aziende con meno di 15 dipendenti nel settore calzaturiero in forte crisi nell’area di Vigevano. Quindici milioni di euro che hanno portato il sindaco Ambrogio Cotta Ramusino (nella foto sopra) a cantar vittoria. Sul sito ufficiale della sua amministrazione scrive: "il risultato che abbiamo ottenuto e ci tengo a sottolineare il "noi" (lo hanno firmato Regione Lombardia, Provincia di Pavia, Camera di Commercio, Assomac, Unione Industriali, Confartigianato della Lomellina, CNA, CGIL-CISL-UI, ndr) é la vittoria di un intero territorio che ha saputo mettere in campo un sapiente e produttivo gioco di squadra. Un gioco di squadra che é iniziato il 27 settembre 2004 con la prima firma dell’intesa raggiunta a livello territoriale e si è concluso, occorre sottolinearlo, in un poco più di quattro mesi, pausa natalizia compresa. E’ anche questo è un dato significativo. (…) Abbiamo – e sottolineo ancora il "noi" – applicato un metodo di lavoro che tecnicamente si chiama "concertazione", ma che io preferisco chiamare con il nome di "responsabilità civica". Si tratta di un valore forte, di un valore aggiunto che adesso é a disposizione di questo territorio e che, a mio avviso, va rilanciato: la mia proposta é che il tavolo istituzionale di confronto sul lavoro continui la sua attività anche e soprattutto dopo la firma di questo importante e storico accordo".
Il sindaco mette in rilevo la portata storica dell’accordo soprattutto perchè "l”intervento dello Stato non è di natura assistenziale ma è finalizzato alla ripresa del settore produttivo: l’accordo prevede infatti precisi impegni finanziari da parte anche della Regione Lombardia e della Provincia di Pavia finalizzati alle politiche attive del lavoro e a precise politiche industriali".
Fu lo stesso ministro Maroni, con una lettera scritta direttamente dal suo dicastero in occasione del salone del tessile, a proporre questa via anche per Varese.
Venerdì mattina alle 11 in Villa Recalcati si riunirà il tavolo di concertazione con tutte le forze sociali, proprio per esaminare la possibilità di fare una richiesta simile a quella di Vigevano. Un intervento straordinario che non sarà sufficiente a frenare la crisi pesantissima che si sta consumendo sul territorio del Varesotto.
Ciraci per la Cgil e Restelli per la Cisl hanno messo bene in evidenza come la situazione sia davvero molto difficile. Non basteranno certo interventi a livello locale, ma il settore tessile richiede azioni precise e immediate. Un settore che occupa oltre 36mila addetti con oltre 2700 aziende. Ce ne sono oltre 50 in gravissime difficoltà e per 1500/2000 lavoratori ci sono i posti di lavoro molto a rischio.
«L’intervento del tavolo di concertazione, – spiega Gianluigi Restelli, segretario generale della Cisl, – potrebbe trovare risposte per almeno 1200 di questi».
L’augurio ora è che arrivar secondi non è elemento da disprezzare. Certo lascia comunque un po’ di amaro in bocca vedere come la compattezza e la determinazione di altri territori, senza bisogno di tanto clamore, raggiunga risultati concreti.
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