Lo sciopero dei camici bianchi ha toccato la nostra provincia
Il contratto dei medici è scaduto da 38 mesi. Buona adesione secondo i sindacati. Le aziende ospedaliere: «Pochi disagi»
È stato effettuato nella giornata di oggi, venerdì 4 marzo, lo sciopero dei medici che hanno protestato per il mancato rinnovo del contratto nazionale della categoria.
«Purtroppo nell’ultimo periodo i tavoli delle trattative – spiega Manuela Vanoli della Funzione pubblica Cgil – non hanno avuto accelerazioni. Sono stati fatti alcuni incontri i quali però non sono serviti a sbloccare una situazione che da 38 mesi vede i medici lavorare con l’incertezza sul proprio contratto». Quella di oggi non è l’unica agitazione in calendario per i lavoratori della sanità. «Il 18 marzo prossimo – prosegue Vanoli – saremo alla manifestazione nazionale di Roma indetta da Cgil, Cisl e Uil per tutto il comparto pubblico».
La Cgil fa sapere che i contingenti minimi di personale, presenti nei reparti che trattano le urgenze, sono rispettati rigorosamente. Potrebbero quinti esserci problemi in quegli ambulatori dove si effettuano visite non urgenti. «Per altro è compito delle aziende sanitarie informare i pazienti della possibilità di disagi, visto che lo sciopero è stato preannunciato nei tempi e nei modi previsti».
L’azienda ospedaliera di Busto ha intanto comunicato quali sono le strutture rimaste chiuse a causa dell’agitazione. A Tradate tutta l’attività (urgente e programmata) funziona a regime completo ad eccezione del laboratorio di analisi, dove sono coperte solo le urgenze. A Saronno chiusi gli ambulatori di oculistica, otorino e medicina. Infine a Busto Arsizio non sono in funzione i poliambulatori di neurologia e cardiologia mentre nel pomeriggio non sarà aperto l’ufficio di esenzione del ticket. Secondo l’azienda l’adesione allo sciopero è di circa il 10/15%. Cifre simili sono state fornite anche dall’azienda di Gallarate mentre a Varese l’astensione dal lavoro ha toccato il 20%.
Da parte dei sindacati non ci sono invece dati ufficiali; dalla Cgil trapela però un certo ottimismo. «Sia su Varese che su Gallarate la risposta dei medici è stata positiva. Lo sciopero ha avuto un buon successo, anche se per il momento non siamo in grado di comunicare numeri precisi».
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