Siamo uomini o falegnami?

“Politicamente scorretto” è un vocabolo entrato nell’uso comune, in base al quale si rendono presentabili le nefandezze più incredibili. Io posso dire una cazzata stereofonica ma se la faccio passare per una sapida provocazione, per un gesto “politicamente scorretto”, oplà, ecco che sono diventato un intellingentone e trovo sempre qualcuno che si sofferma e dice “..però!”. In base al salvacondotto del politicamente scorretto nell’ultima settimana ci è toccato discutere dell’opportunità di uscire dall’Europa per fonderci con la Svizzera, oppure discettare sul fatto che Giuliana Sgrena sia la responsabile della morte di Nicola Calipari. Senza neanche che gli intelligentoni di turno ci spiegassero
il perché e il percome delle loro trovate. Arriverà pure il giorno in cui potremo ridere e meravigliarci di tutto ciò…

E’ ARRIVATO IL FENOMENO – A suo modo, Alessio Nicoletti, candidato alle regionali per An, è un eroe dei nostri tempi: la legge proibisce di attaccare manifesti elettorali prima di un certo giorno? Me ne frego, io i manifesti li attacco lo stesso e mi porto pure appresso giornalista e fotografo compiacenti che mi immortalano mentre infrango la regola. Così ha fatto Nicoletti, adeguandosi semplicemente a un andazzo generale: per la classe dirigente o aspirante tale, trasgredire, acconciarsi le norme su misura è diventato non solo un’abitudine ma anche qualcosa di cui vantarsi pubblicamente. L’ardimentoso balilla del poster elettorale, però, si è dimenticato di un dettaglio: di recente il parlamento ha votato una norma grazie alla quale tutte le multe appioppate a partiti e candidati per affissioni irregolari sono state cancellate con un colpo di spugna. Dite a Nicoletti che qua non si vive sul pero.

RADICI CRISTIANE – Nessuno sconto, invece, ai tre rumeni senzatetto, fatti sloggiare senza tanti complimenti da Villa Toeplitz. Avevano regolare passaporto, non erano clandestini ma si erano macchiati di una colpa indelebile: dormivano in un parco pubblico perché non avevano soldi per pagarsi una camera in affitto. A proposito delle tanto invocate radici cristiane della nostra civiltà, il comunicato con cui Palazzo Estense rende edotta la popolazione di quanto accaduto non dice se per caso, qualche solerte agente della polizia locale ha offerto ai tre poveri cristi una coperta, un giaciglio, due soldi perché non patissero il freddo. Magari è successo, ma a Palazzo Estense preme di più rassicurare l’opinione pubblica su un altro dettaglio: la legnaia di Villa Toeplitz dove i tre si erano rifugiati, è stata messa in sicurezza. Siamo tutti più sollevati: siamo uomini o falegnami?

QUALCOSA NON QUADRA – Per una volta, passi. Ma alla seconda, la questione comincia a farsi bizzarra. Mentre a Roma i ministri della Lega Nord picchiano i pugni sul tavolo, inchiodano il consiglio dei ministri a una riunione fiume, rompono la maggioranza perché non sono stati votati i dazi contro l’import cinese, nello stesso preciso momento a Varese il sindaco Fumagalli accoglie a braccia aperte il console russo e dichiara bello bello che sta trattando perché imprenditori varesini possano delocalizzare produzioni all’ombra delle cupole di San Basilio. Una settimana fa l’ineffabile sindaco aveva fatto lo stesso con un emissario cinese. Oddio, nulla vieta che sui rapporti commerciali con Russia e Cina abbia ragione Fumagalli e torto Maroni. Ma almeno un’occhiata ai titoli della Padania il sindaco la dà?

LA VITA E’ FATTA A SCALE – La lettera pubblicata da Varesenews con la quale alcuni insegnati del liceo artistico di Varese contestano il trasferimento nella nuova sede di Masnago contiene alcune argomentazioni sulla quali non mettiamo becco. Più un’altra interessante: la nuova sede è scomoda perché gli studenti devono accedere ai piani superiori “attraverso una scala esterna”. Un problemaccio, senza ombra di dubbio. Immaginate la scena: con cinesi e indiani che stanno per mangiarci nel piatto, con il mondo che si globalizza e richiede sfide sempre nuove, ai nostri ragazzotti cosa diciamo? Che una scala esterna è un ostacolo spaventevole. Dio non voglia che qualche alunno dell’artistico un domani debba recarsi a Londra o a New York per uno stage o per aggiornarsi: scoprirebbe con terrore che all’aereo che lo porterà a destinazione si accede attraverso una scaletta esterna!

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Marzo 2005
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