25 aprile, l’Anpi risponde al Sindaco

Francesco Liparotim spiega i motivi delle proteste avanzate dall'Anpi ma non solo in occasione delle celebrazioni della Liberazione

Riceviamo e pubblichiamo

In merito alla replica del Sindaco che mi tira in causa, in una dichiarazione pubblicata sulla Prealpina, mi sembra opportuno ancorchè doveroso precisare quanto segue. L’ ANPI di Tradate ha manifestato la propria contrarietà sullo stravolgimento del programma previsto per il 25 Aprile. Nessuno ha detto che non è stato celebrato.

Anche se il sottoscritto nel suo intervento, presso i sacrario, ha ricordato le iniziative che sono state proposte in collaborazione con l’ amministrazione comunale (le borse di studio per i ragazzi delle scuole medie, i films  proposti  presso il Cinema P. Grassi) e l’ ha ringraziata, nel contempo ha anche sottolineato che il mancato rispetto del programma ha fatto si che non potesse prendere la parola il Prof. Nigro che avrebbe dovuto ricordare e celebrare il 60° anniversario della liberazione. Ci siamo lamentati del fatto che una scolaresca era presente in piazza del comune alle 9.30 per assistere alle celebrazioni e non ha trovato nessun rappresentante delle istituzioni e sono dovuti tornare a casa con molto disappunto, e di questo ci dispiace moltissimo.

Si sono lamentati  Il Sig.  Fabrizio Piacentini esponente della maggioranza,  che alla stessa ora era presente in piazza del comune  secondo quanto previsto dal prg ( al quale va tutta la mia solidarietà, viste le censure a cui sarebbe stato sottoposto a seguito delle sue dichiarazioni riportate dalla Prealpina di martedi scorso) , Si sono lamentati i rappresentanti degli alpini a cui il sindaco ha risposto dicendo che bisogna svegliarsi prima etc… Si sono lamentati tutti quei cittadini che alle 9,30 di domenica mattina, come da  programma, si sono ritrovati in piazza del municipio e non hanno trovato nessuno.

Il programma è stato stravolto al punto tale che anche il trasferimento in pulman  ad Abbiate ha avuto dei problemi. Ci siamo lamentati del fatto che  la manifestazione del 60° anniversario della liberazione si è svolta praticamente  clandestina. Di tutto questo ci siamo lamentati. Tra l’ altro lo stesso sindaco ha ammesso che c’ è stato qualche intoppo.
Quando si scrive un’ orario bisogna rispettarlo e farlo rispettare. 
Ad essere amareggiati dovremmo essere noi, i bambini della scuola elementare, e tutti coloro che non hanno potuto partecipare alla celebrazione  e non il sindaco.

Siamo stati oggetto di attestati di solidarietà, anche da altri esponenti della maggioranza. 
Per quanto mi riguarda vorrei ricordare inoltre che è stato per puro caso che ho incrociato il corteo in via Bianchi ,( mi stavo recando all’ appuntamento sul Sagrato della Chiesa previsto  per le 9,15) e  ci tengo a  sottolineare che nel mio breve intervento nel sacrario dei caduti  non ho fatto polemiche ed ho ricordato le figure dei partigiani tradatesi che sono morti per la liberazione dell’ Italia. A proposito dell’ intervento del Sindaco sempre così sensibile a ciò che riguarda Tradate non ho sentito alcun riferimento alle figure di questi nostri concittadini. Piuttosto è stato prolisso nel ricordare coloro i quali, sbagliando, si sono schierati dall’ altra parte.

Se questo è un tentativo di mettere sullo stesso piano vincitori e vinti bisogna respingerlo con fermezza. 
Bisogna rispettare  i morti ma anche la  STORIA, che non deve essere stravolta.
 

Francesco Liparoti

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Aprile 2005
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