Commozione e proclami per il compleanno del basket
Tanti campioni del passato hanno presenziato alla prima cerimonia per i sessant'anni di Pallacanestro Varese
Villa Recalcati ormai ci ha fatto l’abitudine. Dopo la sfilata festosa di glorie, dirigenti ed appassionati di ciclismo avvenuta mercoledì per la presentazione dei Mondiali 2008, la sede della Provincia ha ospitato stamane (venerdì 30) il vernissage della stagione 2005-06 della Pallacanestro Varese. Un appuntamento arricchito dai festeggiamenti per i sessant’anni della società che in passato ha dato lustro a tutto il territorio, dominando la scena sportiva italiana ed europea.
Sono stati in molti a fare capolino in sala consiliare dove, accanto alla squadra al completo, erano presenti i dirigenti, lo staff tecnico e parecchi appassionati. Con loro un nutrito gruppo di campioni del passato, da quelli degli anni ’50 come Sergio Marelli fino a coloro che hanno calcato il parquet di Masnago fino a pochissimo tempo fa, Vescovi e Zanus Fortes. In mezzo, tanti grandissimi atleti che hanno portato alto il nome di Varese nelle diverse "versioni" che si sono succedute sulle maglie e tre tecnici: Gamba, Isaac (foto in alto con Dino Meneghin) e Dodo Colombo.
La presentazione ufficiale, coordinata da Roberto Pacchetti, è iniziata con il saluto di Giorgio De Wolf, vicepresidente della Provincia e quindi "padrone di casa". Poi è toccato a patròn Gianfranco Castiglioni prendere il microfono e parlare chiaro: «Questa festa è stata organizzata come se si trattasse di una vittoria del campionato del Mondo. Lo sport dà soddisfazioni quando si vince, non quando si perde, e questo è quanto ripeto a Ruben (Magnano ndr). Lui è la persona che ha tutta la fiducia possibile da parte della nostra famiglia». E l’imbeccata del gran capo ha toccato subito l’allenatore argentino: «Ringrazio per la fiducia; Varese è una tappa importante anche per me, per il mio lavoro e per la mia reputazione. La squadra mi piace; sto facendo capire a questi ragazzi l’importanza di far parte di questa società».
Particolarmente significativo l’intervento di Augusto Ossola (nella foto, con il nuovo libro), biografo dei colori biancorossi, che ha dedicato l’ultima fatica ad Aza NIkolic. Il volume "Il basket internazionale a Varese" sarà messo in vendita nei prossimi giorni e l’incasso sarà devoluto all’Handicap Sport Varese, società di basket in carrozzina che, ha spiegato il portavoce Giorgio Pedrazzini, parteciperà al campionato di serie B. «Alexandr Nikolic – ha detto Ossola – ha allenato a Varese per quattro anni; 246 partite con 214 vittorie, l’87%. Nikolic ha dato il via, nel 1969-70, al decennio di vittorie della Pallacanestro Varese, grazie alla sua bravura e a quella dei campioni che componevano quelle squadre».
Dopo l’anteprima del filmato che racconta la storia della società, che sarà riproiettato al PalaIgnis prima dell’amichevole di questa sera con la Virtus, si è tenuta la presentazione dei giocatori biancorossi. Al termine ha preso la parola il capitano, Sandro De Pol, che ha ribadito due concetti che gli stanno a cuore. Il primo: «I nuovi giocatori sono arrivati qui già in forma e carichi mentalmente. In spogliatoio abbiamo già parlato dell’importanza di questa maglia e di questa società; sul parquet Magnano ci sta allenando a dovere». Il secondo e più importante: «Io sono il capitano, ma considero questa carica come provvisoria. Il capitano "vero" è Andrea Meneghin, noi lo aspettiamo ed io sono sicuro che tornerà a far parte della squadra». Lui, il "Menego", sorride seduto tra il pubblico e si gode l’applauso della platea, con la mente rivolta a quell’anca maledetta che non gli permette ancora di programmare il suo futuro agonistico.
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