Neve, una città nella tormenta
Città semiparalizzata e sepolta dall'eccezionale nevicata: difficile muoversi. Si circola solo con catene montate
Da metafora politica, la tormenta si è fatta elemento reale nelle vita di Busto Arsizio, che assiste attonita alla più grande nevicata da quella, storica, del 1985. Ormai oltre mezzo metro di neve è caduto sulla città avvolta da un inusuale, ovattato silenzio, e continua a nevicare incessantemente. Superlavoro per i mezzi spazzaneve del Comune e per migliaia di cittadini, al lavoro con pale, spatole, sale e olio di gomito per sgomberrare marciapiedi, ingressi di casa, scivoli di box auto. Roventi i centralini di Vigili del Fuoco e Polizia Locale, bombardati di chiamate a partire dalle 7,30, quando in città è iniziata l’odissea di una giornata feriale sotto mezzo metro di neve. Si circola con le catene montate, su una neve farinosa e gelata che si accumula più velocemente di quanto gli spazzaneve riescano a smaltirla: alle 10,30 il traffico, se paragonato a quello di un qualunque giorno feriale, sembra quello di una domenica senz’auto. Non si segnalano, per fortuna, gravi incidenti, anche se non sono mancati tamponamenti (si raccomanda sempre la massima prudenza, soprattutto gradualità nell’accelerare e frenare, per non slittare). Via per Cassano è stata parzialmente chiusa al transito in mattinata, con deviazioni locali, nei pressi della superstrada.
Nel pomeriggio la situazione ha continuato ad esser assai preoccupante; numerosi gli interventi di Polizia Locale e Vigili del Fuoco per mezzi bloccati e alberi pericolanti sotto il pesantissimo carico di neve abbattutasi durante tutta la notte e la giornata. Anche il centralino dei Carabinieri è stato tempestato di lamentele per lo stato di strade e marciapiedi, nonostante gli sofrzi degli addetti alle pulizie (diciotto spazzaneve e tredici spargisale in attività). Chiuse le scuole già a metà giornata; poco dopo si è arresa anche Agesp Trasporti, con vari autobus sbandati a bloccare intere vie. Con il periglioso rientro a casa dei lavoratori dopo l’ora di punta è sceso il sipario su questa giornata di tregenda e tormenta, che difficilmente i bustocchi dimenticheranno tanto presto.
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