Rapinatore “in bicicletta” preso dalla polizia
Arrestato dagli agenti della squadra mobile l'uomo che aveva rapinato il Gs di via Sanvito e la pasticceria di Besozzo. Non sa né leggere né scrivere
Ha 38 anni, è originario della provincia di Siracusa, abita a Besozzo ed è analfabeta.
E’ lui l’autore della duplice rapina a mano armata del 4 febbraio scorso.
Il primo colpo era stato messo a segno in pieno giorno al GS di via Silvestro Sanvito, il secondo alla pasticceria Aries di Besozzo. Totale del bottino: 3700 euro.
Gli agenti della squadra mobile l’hanno arrestato nell’abitazione di Besozzo, appartenente al fratello che a sua volta si trova in Sicilia.
A mettere la polizia sulle tracce del rapinatore sono state le numerose testimonianze delle persone che l’avevano visto fuggire dopo il colpo al supermercato. L’uomo era scappato a piedi scavalcando alcune recinzioni di condomini delle vie circostanti il GS. In una di queste, in via Fratelli Bandiera, aveva nascosto una sacca con una parte del bottino, la pistola giocattolo, e una felpa. Qualche giorno dopo era tornato per recuperarla e in quella circostanza era stato notato da un testimone, che ha riferito l’accaduto alla polizia.
Il rapinatore, dopo aver fatto il sopralluogo, era tornato a Besozzo prendendo l’autobus, sul quale aveva caricato anche la bicicletta da corsa che usava per gli spostamenti. A quel punto gli agenti di polizia avevano abbastanza elementi per procedere all’arresto. L’uomo aveva anche una ferita alla mano, medicata il giorno stesso delle rapine, in un ospedale di Milano. Appena dopo il colpo al GS, infatti, era caduto rovinosamente per terra nel tentativo di trovare una via di fuga. A tradirlo, anche lo spiccato accento siciliano e la maschera usata per entrambe le rapine, che riproduceva il copricapo di uno dei personaggi di "Guerre stellari". Nell’abitazione dell’uomo la polizia ha trovato anche lo scontrino che prova l’acquisto della pistola giocattolo a cui naturalmente era stato tolto il tappo rosso.
L’uomo come si diceva non sa né leggere né scrivere, un particolare di non poco conto perché il rapinatore non potendo leggere i giornali non conosceva gli elementi di cui disponeva la polizia.
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