Apertura degli infettivi: ora è solo questione di burocrazia
L'azienda ospedaliera ha chiesto le autorizzazioni per aprire il nuovo reparto di infettivologia. Dopo un anno e mezzo d'attesa sembra imminente l'inaugurazione
Per il nuovo padiglione degli infettivi al Circolo inizia il conto alla rovescia. E , questa volta, è possibile individuare tempi di attesa plausibili, vista che la scansione temporale è stabilita dalla legge.
L’azienda ospedaliera di Circolo, infatti, ha presentato a Comune, Vigili del Fuoco e Asl le richieste di autorizzazione ad aprire il reparto pronto sin dal luglio del 2005 e ancora chiuso.
Lo scorso marzo Varesenews aveva raccolto l’appello del primario Paolo Grossi, costretto ad operare in uno stabile fatiscente e che non garantiva le basilari norme di sicurezza per pazienti e visitatori, mentre lo stabile costruito a fianco languiva vuoto per colpa di una questione giudiziaria scoppiata a causa della ditta costruttrice che si era giudicata l’appalto, vicenda che, però, non aveva mai comportato alcun vincolo giudiziario sulla costruzione.
Dopo la nostra deuncia, qualche passo era stato fatto: i collaudi erano partiti nel settembre scorso anche se la parte burocratica faticava a procedere.
Gli Stati generali della sanità indetti dal Comune hanno portato un nuovo scossone: il mese scorso sono state inoltrate le richieste di abitbilità a Comune e ai Vigili del Fuoco, mentre all’Asl è stata depositata l’istanza di autorizzazione all’accreditamento.
Oggi, dunque, la palla è in mano agli enti preposti alle autorizzazioni: entro 60 giorni dovranno arrivare le risposte per permettere all’Asl di concedere, sempre entro 60 giorni, l’accreditamento.
I tempi, viste la condizioni in cui si trovano ad operare i sanitari della clinica di infettivologia, sembrano biblici. La speranza, dato il clima di collaborazione scaturito proprio dagli Stati generali, è che ciascuno faccia la sua parte nel minor tempo possibile.
Il reparto infettivi ha già atteso abbastanza: lo stanziamento, infatti, risale agli inizi degli ani 90 e il progetto prevede anche un secondo lotto di lavori sul cui avvio sono in molti ad esprirere perplessità.
Per il trasferimento c’è chi parla di marzo o aprile, in pieno trasloco nel monoblocco, ma, se tutti faranno la loro parte, già il mese prossimo potrebbe avvenire la tanto attesa inaugurazione: «Noi aspettiamo solo notizie – spiega il professor Grossi, che dirige la clinica – per trasferirci non abbiamo bisogno di grandi preparativi: un corso di aggiornamento per spiegare al personale le nuove tecnologie e nient’altro. Ormai, però, ho smesso di arrabbiarmi e attendo….»
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Fabio Rocchi su Dal Pentagono a Tianjin: quando la guerra torna a chiamarsi guerra
lenny54 su Il Pd di Gallarate attacca Cassani: "Paladino della macchina propagandistica programmata dal governo Netanyahu"
bianca1977 su Varese si prepara a dire addio alla piscina di via Copelli: al suo posto si valuta un impianto per la pallavolo
Fabrizio Tamborini su Elly Schlein a Varese: “È una vergogna che prosegua l’occupazione di Gaza, e il silenzio del governo Italiano è complicità”
Felice su Latitante 20enne arrestato a Saronno dai Carabinieri: era evaso dai domiciliari
PaoloFilterfree su Brutale pestaggio in centro a Varese. La testimonianza di un cittadino
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.