Saranno i cuochi ad “aprire” il nuovo ospedale

I dipendenti della Pellegrini saranno i primi ad entrare nel nuovo monoblocco. Ancora incerta la data di inizio del trasloco. Nei piani di degenza saranno attivati 422 letti

Con le ultime visite guidate di domani, sabato 10 marzo, riservate al comparto sanità e tecnico, il nuovo monoblocco chiuderà i battenti per il rush finale. Nonostante si preannuncino slittamenti nelle operazioni di trasferimento, rimane confermata per il 31 marzo la data di inaugurazione alla presenza delle istituzioni.

Tra i primi ad “appropriarsi” della nuova struttura saranno i cuochi e il personale di cucina della Pellegrini che si insedieranno già a partire da lunedì 12 marzo. L’attivazione piena, con i 500 pasti al giorno per i dipendenti, si avrà solo nei giorni successivi, appena l’Asl avrà dato l’autorizzazione. Poi, quando i reparti si saranno trasferiti, il lavoro aumenterà raggiungendo le sue dimensioni reali.

La questione del trasloco, come dicevamo, è ancora in discussione. Di certo, in questa prima fase i cinque piani di degenza attiveranno 422 posti letto, la medesima capienza dei padiglioni attualmente in funzione. Solo con l’arrivo di ulteriore personale si potranno aprire letti in più.

In particolare al sesto piano, dove troveranno collocazione “medicina 1 “ e “ medicina 2”, i letti attivati saranno 92.
Al quinto piano, i reparti di pneumologia, oncologia, geriatria e gastroenterologia  si suddivideranno 92 letti.

Al quarto piano i 70 letti saranno distribuiti tra l’ortopedia, la neurochirurgia, l’unità spinala e l’otorino.

Al terzo piano, dove troveranno posto la cardiologia, la chirurgia toracica e quella vascolare oltre alla chirurgia 1, saranno attivi 81 letti.

Al secondo piano, infine, le cardiologie 1 e 2 , la chirurgia 2 e l’urologia avranno 87 posti letto.

I primi a trasferirsi saranno quasi certamente i piani cinque e sei. Solo quando sarà pronta la radiologia e le sale operatorie ben organizzate, si potrà procedere con lo spostamento del pronto soccorso e delle unità attualmente ospitate alla Santa Maria, per poi concludersi con l’ortopedia e le due chirurgie.

Si prevedono tempi lunghi anche se, una volta avviato, il processo non potrà durare a lungo a causa dell’interazione continua tra i diversi reparti che non possono restare a distanze eccessive. Su questo punto, le rappresentanze sindacali hanno “strappato” all’azienda l’impegno di affidare a nuovo personale il trasporto dei pazienti da un reparto all’altro : la direzione ha detto che si impegnerà ad ottenere l’autorizzazione all’assunzione di ulteriore personale dalla Regione, in caso di risposta negativa affiderà il compito del trasporto pazienti ad un’agenzia interinale

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Marzo 2007
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