Chimitex, bonifica e indagini in corso

Previste diverse ore di lavoro dei vigili del fuoco

“E’ tutto sotto controllo”, ma dureranno ancora parecchio le operazioni di bonifica della Chimitex, a Fagnano Olona, l’azienda dove per un esplosione di sostanze chimiche è morto un operaio e ne è rimasto ferito un altro.

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Devastazione alla Chimitex 4 di 30

Solo nella mattina di oggi, sabato 27 luglio 2007,  sono iniziate iniziare le operazioni di messa in sicurezza dell’area, dove alcuni dei fusti potenzialmente pericolosi sono ancora sotto le macerie. Le operazioni di bonifica sono durate diverse ore e solo in serata le squadre dei vigili del fuoco hanno lasciato il sito dove si è verificata l’esplosione. La gravità dell’incidente, e i crolli che si sono verificati hanno causato la morte dell’operaio saronnese Alessandro Bellani. Dagli ospedali dela zona viene invece la conferma che nessun ricoverato vi è stato per irritazioni o problemi dovuti alla nube sprigionatasi dalle macerie. Rimane sotto sequestro il capannone, per consentire le indagini.


La cronaca dello scoppio:

E’ di un morto e di un ferito il bilancio dell’esplosione avvenuta questa mattina, 27 luglio alla Chimitex, azienda specializzata nella distribuzione di una vasta gamma di prodotti chimici nel settore tessile. Lo scoppio, avvenuto in un magazzino, si è verificato poco prima delle 11.30. L’operaio morto è Alessandro Bellani, 37 anni di Saronno, magazziniere, mentre l’altro lavoratore ferito, Federico Olivieri, classe ’52, è ricoverato all’ospedale di Busto Arsizio. Le sue condizioni non appaiono molto gravi, ma è stato sottoposto ad una Tac per escludere ulteriori danni: ha riportato un trauma da pressione ad un orecchio e ustioni non gravi al volto. Un terzo operaio, all’interno del capannone al momento dell’esplosione, sarebbe uscito illeso dallo scoppio.

L’esplosione è avvenuta in un locale di stoccaggio posto sul retro dell’azienda e non quindi nel corpo principale della stessa. La sostanza che ha causato l’incidente è il clorito di sodio, che reagisce violentemente a contatto con materie organiche.  

La dinamica: i fusti col clorito erano trasportati da un muletto, un urto ha provocato la caduta di un barile e gli operai, si parla di tre persone, sono fuggiti come da procedura ma Alessandro Bellani non ce l’ha fatta a scappare per pochi metri. Il suo corpo è stato infatti trovato appena al di fuori del capannone saltato in aria, coperto dalle macerie del tetto crollato in seguito alla forte esplosione. Il tutto è durato pochi secondi, ma secondo gli operatori sul posto il magazziniere si è reso conto del pericolo ed è stato scaraventato fuori dal capannone dalla forza dell’esplosione.  

All’interno del magazzino erano contenuti, secondo le fonti ufficiali, diversi tipi di materiali, alcuni in polvere, altri liquidi: probabile che umidità e caldo abbiano favorito l’esplosione, scaturita però necessariamente dal contatto del clorito di sodio con altro materiale. Gli inquirenti, che hanno posto sotto sequestro la ditta, chiariranno se ci sono responsabilità ed errori alla base dell’incidente: ci sono infatti regole precise per il trasporto e lo stoccaggio di questi tipi di materiale e mescolarli anche in minima parte può provocare esplosioni ed incidenti, come quello che ha portato alla morte di Alessandro Bellani.

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Pubblicato il 28 Luglio 2007
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