Tensioni e querele scuotono la Polizia Locale

Due esposti negli ultimi sei mesi contro il vice commissario Gennarino Paladino. Il suo legale: "È lui la parte lesa, non si fanno i processi sui giornali"

Da mesi a Gallarate il comando della Polizia Locale è scosso al suo interno da vicende torbide che coinvolgono i vertici e i dipendenti di via Ferraris: negli ultimi mesi si sono infatti susseguite querele e controquerele, provvedimenti di sospensione, sanzioni pecuniarie e ora le carte sono finite in tribunale.
Tutto è cominciato circa sei mesi fa, nel maggio 2007, quando due vigilesse del comando cittadino presentarono altrettanti esposti contro il vice comandante Gennarino Paladino, accusato di molestie e mobbing dalle colleghe. A Paladino arrivarono prima un richiamo ufficiale e poi una sospensione di 40 giorni dal servizio. «Il primo dei due esposti – spiega il legale di Paladino, avvocato Stefano Banfi – è stato archiviato: una agente l’aveva presentato per mobbing, diffamazione e demansionamento, ma in sede dibattimentale abbiamo prodotto ben otto testimoni che ribaltarono i termini della questione». Paladino a quel punto querelò per diffamazione la vigilessa sentendosi parte lesa. «L’altro esposto – spiega ancora l’avvocato Banfi -, presentato da un’altra agente per le attenzioni particolari che Paladino avrebbe avuto nei suoi confronti, ha portato alla sospensione degli emolumenti al vicecommissario per 40 giorni: c’è ancora l’appello che pende in camera di conciliazione a Varese, quindi aspetterei prima di giudicare». Da qui, il trasferimento deciso dall’amministrazione comunale per il clima sempre più teso all’interno del comando gallaratese, un disagio generalizzato ed un clima giudicato intollerabile: due giorni fa quindi il provvedimento del segretario generale del Comune, Filippo Ciminelli, che, dopo aver ricevuto una relazione circostanziata dal dirigente Giuseppe Alessi, ha provveduto a trasferire Paladino in altro settore (ufficio idoneità alloggi) “per incompatibilità ambientale”. Un provvedimento amministrativo necessario secondo la maggioranza gallaratese, un caso di mobbing secondo Gennarino Paladino: «Il trasferimento è già stato contestato – conclude l’avvocato Banfi -: è illegittimo e ingiustificato, soprattutto se preso basandosi sugli esposti che al momento non condannano in nessuna maniera il mio assistito. Io non sono abituato a fare i processi sui giornali, ma c’è chi lo sta facendo, diffondendo notizie inventate e non andando neppure a testimoniare quando richiesto. La parte lesa è Paladino, il quale non è iscritto nel registro degli indagati. Continueremo fino a che la giustizia ce lo permetterà per tutelare la figura di un uomo che non ha fatto nulla di male». La Procura vuole vederci chiaro e sembra aver aperto un fascicolo ed effettuato alcuni sequestri di documenti. Intanto il lavoro al comando della polizia locale di Gallarate prosegue a pieno ritmo, ma lo scossone è stato forte e sarà difficile da assimilare.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Novembre 2007
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