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marcia della pace 2008 4 di 16
Partiva da Nostra signora di Loreto, la chiesetta di Venegono Inferiore che alla fine degli anni ‘60 è stata eretta dal parroco don Angelo Borgonovo ai bordi della proprietà Aermacchi. E arrivava al Castello dei frati comboniani, dopo avere fatto la salita che porta alla storica industria di aerei militari, una delle due “industrie belliche” della provincia. Quasi un calvario, certamente un percorso dai connotati spirituali, l’edizione 2008 della marcia “Disarmiamo la pace” fatta per chiedere di “riconvertire, disarmare, smilitarizzare i territori” cominciando dalle nostre province.
«in provincia di Varese sorgono importanti fabbriche belliche, come AgustaWestland e AleniaAermacchi, che hanno venduto elicotteri e aerei militari spesso anche a nazioni che infrangono i più elementari diritti umani. A Solbiate Olona si trova, con dichiarata volontà di ingrandirsi, un Comando di reazione rapida della NATO pronto a condurre operazioni difensive e offensive in ogni parte del mondo. Ciò rende il nostro territorio strategicamente importante nella costruzione e nel mantenimento della guerra – sono le motivazioni degli organizzatori – La nostra opposizione alla guerra, la nostra volontà di pace, che certo non si è affievolita, vuole guardare sia ai paesi lontani in cui la guerra continua, sia al nostro territorio perché non sia più complice delle vittime e delle distruzioni che sempre la guerra porta con sé».
Il risultato come sempre è stato un colorato corteo di centinaia di manifestanti che si snodava tra cani e passeggini, bimbi piccoli e mamme apprensive, a cui si sono aggiunte altre decine di persone in attesa all’arrivo al Castello, dove la serata si conclude con un momento di ristoro e spettacoli musicali. E a cui si sono accodate, con uno spiegamento di forze persino sproporzionato per una marcia che partiva da una chiesa e arrivava ad un seminario di frati e aveva tra i partecipanti gruppi pacifisti e persino le Acli, anche cinque macchine dei carabinieri e due delle polizia.
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