Dieci varesini sul tetto del Tirolo

Ci sarà anche un gruppo di amatori nostrani alla durissima Oetztal Radmarathon: 238 chilometri, cinque passi alpini, 5.500 metri di dislivello.

Ci saranno anche dieci varesini, quando la mattina di domenica un colpo di cannone a salve sparato dai cacciatori tirolesi darà il via alla Oetztaler Radmarathon. La gara ciclistica più dura d’Europa, giunta alla ventisettesima edizione, parte da Soelden (in Oetztal) e si snoda per oltre duecento chilometri nel Tirolo italiano e austriaco, toccando cinque passi alpini, di cui tre oltre i duemila metri. Una maratona ciclistica ormai mitica, una sfida finale ambita dagli amatori di tutta Europa, in cui arrivare equivale a una vittoria. Ma i dieci varesini una vittoria, per certi versi, l’hanno già ottenuta: baciati dalla dea bendata, hanno visto il loro nome tra i 4.347 sorteggiati tra coloro che avevano presentato domanda di iscrizione ad un delle poche gare che prevede passaggi multipli ad alta quota. Si ritroveranno così nelle file di un gruppo variegato, che comprende uomini e donne provenienti da trentun Paesi. L’Italia sarà la seconda nazione più rappresentata, con 827 ciclisti, più degli austriaci “padroni di casa”, ma meno dei numerosissimi tedeschi, che saranno quasi duemilatrecento.

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Una sfida massacrante, con la partenza alle sei e mezza del mattino da Soelden, a 1.377 metri di quota. Duecentotrentotto chilometri complessivi, di cui novantanove di salita, cinque i passi da affrontare: si comincia con il passo Kuthai (2.000 metri), poi, oltrepassata Innsbruck, il più agevole passo del Brennero, che porterà il gruppo in Italia. E dopo il passaggio sul Giovo (2.085) metri, quando ancora mancano sessanta chilometri al traguardo, inizia la durissima ascesa al Passo Rombo (2.509 metri, la “Cima Coppi” della prova), che segna il confine oltre cui si rientra in Austria. Il traguardo allora sarà davvero vicino: la discesa già per la Oetztal è velocissima, tanto che qualche concorrente, nelle scorse edizioni, superò i cento chilometri orari di velocità. Quando taglieranno il traguardo, avranno nelle gambe 238 chilometri e avranno affrontato un dislivello di 5.500 metri in un tempo che come minimo sarà intorno alle sette ore.

Una sfida entusiasmante per gli amatori che, alla fine d’agosto, hanno già nelle gambe migliaia di chilometri, un bel po’ di gare alle spalle e di conseguenza, la condizione ottimale per affrontare la dura prova. Uno sforzo notevole, tanto che lungo il percorso saranno presenti non solo i classici rifornimenti come nelle normali “granfondo”, ma anche apposite postazioni per massaggi, per chi si trovasse in difficoltà: a mali estremi, estremi rimedi. Sperando che la pioggia e la neve non si presentino per rendere ancor più ardua la prova. Ma la Oetztaler è anche una occasione di incontro per gli appassionati ciclisti dell’Italia e del mondo tedesco, con eventi e cena il sabato e animazione la domenica per figli, mogli (e mariti) che attenderanno al traguardo gli atleti. Tra loro ci saranno anche i granfondisti varesini, tutti provenienti dal basso Varesotto: tre da Gallarate, uno da Somma Lombardo, uno da Casorate  Sempione, uno da San Macario di Samarate, due da Cassano Magnano e uno da Saronno. Qualcuno di loro appartiene alle stesse squadre. Anche se far parte dello stesso gruppo sportivo, in questo caso, varrà poco: tra le montagne e le nevi del Tirolo saranno soli, in sfida con se stessi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Agosto 2008
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