Alla Somsart l’anima poetica di Antonia Pozzi
La poetessa del primo novecento morta tragicamente protagonista di una serata a cura di Isa Luoni
In continuità con la Mostra Artistica-mente tenutasi presso la Sala Veratti nel mese di gennaio, che ha reso visibile la stretta correlazione tra espressione artistica e sofferenza psichica, la SOMSART, Via Piave, n.4, Comerio, Va presenta una serata – venerdì 13 febbraio 2009, alle ore 21 – sulla vita e l’opera di Antonia Pozzi dal titolo: “L’anima palpitante di Antonia Pozzi: Eros, poesia, malinconia”, a cura di Isa Luoni, con la proiezione di fotografie tratte dall’archivio personale della poetessa.
Antonia Pozzi («Anima di eccezionale purezza e sensibilità, che non poté reggere al peso della vita» disse di lei Eugenio Montale) una delle voci più intense e autentiche del Novecento, voce perduta e spesso misconosciuta. Nata e morta – tragicamente – a Milano, studentessa al liceo classico manzoni e poi universitaria tormentata- rappresenta un esempio inarrivabile di espressione artistica della sofferenza psicologica ed esistenziale (che si rileva anche dallo scambio epistolare con Vittorio Sereni), attraverso liriche di limpida semplicità e bellezza.
| «Triste orto abbandonato l’anima si cinge di selvaggi siepi di amori: morire è questo ricoprirsi di rovi nati in noi» |
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(Antonia Pozzi, da Naufraghi)
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