Area “ex-Enel”, la Provincia non ferma il progetto

Dopo l'uscita di Tellarini (Vivere Castellanza) l'assessore al territorio Caldiroli rassicura: «Dai tecnici solo indicazioni su alcune criticità. Il 10 marzo decideremo se serve la Vas»

E’ di nuovo al centro di polemiche il progetto di trasformazione dell’area ex-Enel che prevede la creazione di un polo alberghiero, la costruzione di una zona residenziale e la destinazione di un terzo dell’area a verde pubblico. Il progetto, dal costo complessivo che si aggira attorno ai 90 milioni di euro, è al vaglio degli uffici della Provincia che fanno capo agli assessori al territorio Carlo Baroni e all’ecologia e ambiente Luca Marsico, incaricati di giudicare il progetto nel complesso e la necessità di una Valutazione ambientale strategica (Vas). Alcune indiscrezioni sulle criticità emerse hanno riaperto, nei giorni scorsi, un fronte polemico tra chi è avverso al progetto. In particolare a rendere note queste critiche è stato Antonio Tellarini della lista Vivere Castellanza che, in conisglio comunale, appoggia proprio la maggioranza guidata al sindaco Fabrizio Farisoglio. Oltre allo stupore per la scoperta di una nuova fronda interna, dopo le dimissioni dell’ormai ex-assessore al bilancio Tiziano Langè, l’assessore al Territorio Vittorio Caldiroli difende il progetto e ridimensiona i pareri negativi della Provincia.

Le criticità segnalate riguardavano principalmente tre punti: l’accesso all’area, l’insediamento di 300 cittadini nell’area residenziale e il loro peso sulla viabilità locale e un eventuale parere contrario dell’Aipo in merito a eventuali costruzioni in fregio alla fascia protetta del fiume Olona. «Partendo dall’ultima – spiega Caldiroli – smentisco che l’Aipo, già da noi contattata e informata sul progetto, abbia espresso pareri contrari. secondo le nostre informazioni non ci sono elementi di criticità da loro sollevati. Se ce ne fossero ne terremmo conto. Le altre due criticità emerse dagli scambi di pareri informali tra i tecnici sono veri ma è ancora tutto da verificare. Probabilmente non servirà nemmeno la Vas dato che l’area interessata dall’intervento è inferiore agli 10 ettari. La decisione verrà presa in un prossimo tavolo tra le parti che si terrà il 10 marzo». La Provincia deve valutare solo se il progetto è coerente con il piano provinciale di governo del territorio.

Certo è che l’enorme progetto turistico-residenziale tiene ancora banco in città. Sembrano non essere sufficienti le parole di assessore e sindaco sul fatto che si va a recuperare un’area ad oggi dismessa e inquinata: «Anche in questo senso vogliamo tranquillizzare tutti – sottolinea Caldiroli – l’impresa che opera è già stata informata sul fatto che prima di qualsiasi intervento è necessario un piano di caratterizzazione e la successiva bonifica del terreno». Il 20 marzo l’area tornerà in consiglio comunale per affrontare e discutere le molte osservazioni presentate al progetto da cittadini e opposizione.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Febbraio 2009
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