La Fondazione Culturale avanza con fiducia
Il quadro della Fondazione di Gallarate spiegato dal direttore Adriano Gallina nel corso della commissione cultura
La Fondazione Culturale di Gallarate cresce e conferma il trend positivo dei suoi primi anni di vita: «Il quadro complessivo è molto positivo, rispetto alle previsioni, ma ancor più rispetto al quadro nazionale degli spettacoli dal vivo» ha spiegato il direttore Adriano Gallina nel corso della commissione cultura. La crisi, si sa, porta le famiglie a tagliare dal bilancio le spese “voluttuarie” e il teatro è un lusso che molti non possono permettersi, ma la situazione gallaratese sembrerebbe per ora l’eccezione che conferma la regola: «Tutti gli indici sono in crescita, anche grazie alle scelte che abbiamo fatto sui prezzi e per il sempre maggiore afflusso di pubblico da fuori provincia e persino da fuori regione» continua Gallina. L’idea del polo culturale che attrae gli spettatori si sta rivelando vincente per quanto riguarda il teatro. La crisi, però si preannuncia ancora lunga e Gallina ha ipotizzato una limitata riduzione dell’offerta per il prossimo anno: «La mia idea è che come minimo ci debbano essere 28-30 spettacoli, due in meno di quest’anno, altrimenti si rischia di perdere in fisionomia». Vale a dire di diminuire la qualità di una proposta di grande valore: «abbiamo rafforzato – continua il direttore – l’immagine di “capitale culturale”, divenendo un modello anche per altre realtà, da Varese a Modugno», il piccolo centro pugliese che ha chiesto aiuto a Gallarate per lanciare la propria realtà teatrale.
Diamo i numeri: la Fondazione ha messo in scena – al 31 gennaio – diciassette spettacoli, con un totale di poco meno di ottomila spettatori totali. A fronte di cachet per 170 mila Euro, si sono incassati 155 mila Euro Al di là del dato nudo e crudo delle presenze in platea, sono però gli indici economici a dire il valore della proposta: «I cachet medi si sono ridotti del 13,5%, pur con la qualità della programmazione, mentre gli spettatori sono aumentati del 20%». Se nel 2006 ogni serata attraeva in media 365 spettatori, oggi gli stessi sono diventati 448 e i posti disponibili in platea arrivano ad essere occupati (in media) per l’89,6%. Buona anche la situazione dei finanziamenti, con l’incremento del contributo di Fondazione Carialo (150 mila Euro),l’aiuto di un piccolo contributo regionale destinato alle attività di danza e concertistiche e la conferma dell’impegno degli sponsor Tigros e Yamamay.
Tra i progetti in crescita, la realtà della Compagnia Stabile del Teatro del Popolo, animata dai primi attori formati presso la scuola: oltre ad un percorso aperto alla città, fatto di prove aperte prima e di veri spettacoli e laboratori teatrali poi, la Compagnia ha già avuto occasione di collaborare con la Provincia per l’iniziativa dei “libri parlanti”.
Anche la stagione concertistica presenta alcune novità: confermato il rapporto con la Filarmonica Europea («ottimi risultati di pubblico, hanno coperto quasi interamente il cachet») e dopo iproblemi con la Camerata dei Laghi, al centro di una vivace polemica nei mesi scorsi, la Fondazione ha concordato un nuovo programma con l’Istituto Puccini, che prevede due concerti al Popolo e due al Condominio.
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