Un “bustocco per amore” primo tastierista dell’orchestra di Sanremo

"Un'esperienza prestigiosa" per Silvano Belfiore, 44enne e affermato musicista nato a Milano ma che vive a Busto dal 2000 con la fidanzata. "Tutti ottimi professionisi sul palco dell'Ariston. La mia preferita? Simona Molinari"

Al festival di Sanremo Legnano ha potuto gioire per la presenza (apprezzata) del coro Jubilate esibitosi sul palco dell’Ariston, ma anche Busto Arsizio poteva rivendicare una presenza in primissima fila: anzi, direttamente in orchestra. Si trattava di quella di Silvano Belfiore (foto), bustese d’adozione, anzi bustocco per amore visto che è nato e cresciuto a Milano ma dal 2000 si è trasferito nella città della sua compagna. Nell’orchestra sanremese di questo festival 2009 "targato" Bonolis era il primo tastierista, e scusate se è poco. Il quarantaquattrenne milanese-bustocco ha alle spalle un ricco curriculum artistico e professionale: conservatorio a Milano, dove ha studiato pianoforte, anni di esibizioni anche come cantante in varie band, e tanta tanta televisione, da solista e non, sulle reti Rai (Apocalyse Show/Vietato Funari, RockPolitik), Mediaset (A casa nostra, Buonasera, Canzoni sotto l’albero, Strada facendo, ecc…) ma anche su Telemontecarlo (Crozza Italia, di cui è direttore musicale, Due come Voi ), anche collaborando a comporne sigle e temi di sottofondo. Un lavoro svolto insieme al chitarrista Savino Cesario anche per alcune trasmissioni radiofonice su Radiodue. Fra gli artisti "accompagnati" in tv, anche nomi come Milva, Lucio Dalla, Gigi D’Alessio. Inoltre lavora nel suo home–studio per produzioni indipendenti. Dal 1994 al 2001 è stato tastierista nei live del cantautore Francesco Baccini.
 
Insomma un artista molto richiesto che ha trovato a Busto Arsizio la dimensione della tranquillità domestica e degli affetti personali, mentre il lavoro, sempre intenso, lo attende in genere a Milano. O qualche volta a Sanremo. «Premetto che l’atmosfera del Festival in sè non mi era nuova» ci dice quando lo contattiamo mentre è impegnato nelle riprese di un programma per ItaliaUno. «Quando lavoravo per un programma di Retequattro abbiamo vissuto quel marasma più volte. È una cosa unica: se tu conosci una sola persona che lavora nello spettacolo, uomo o donna, be’ puoi star sicuro che in quei giorni la troverai lì». Nuovo è stato invece il ruolo di tastierista nell’orchestra del 59° Festival della canzone italiana. «Sì, un’esperienza veramente prestigiosa» commenta. Emozione, pensando a tutti quei milioni di persone dietro lo schermo, al pubblico "speciale" dell’Ariston? «No, quando lavori in tv sei abituato, certo è uno spettacolo unico». Gli chiediamo qualche piccola curiosità di quelle da Festival: ad esempio vi siano cantanti più bravi nell’armonizzarsi con l’orchestra ed altri più "capricciosi" o "difficili". «Domanda complicata, e che mi porrebbe anche in qualche imbarazzo» ammette «però devo dire in tutta onestà che l’intesa si trova con tutti, non vedo queste differenze fra gli "arrivati" e i "nuovi". Vorrei far notare che anche fra le "proposte" (i giovani ndr) abbiamo fior di professionisti e artisti di spessore. Se posso dare un giudizio personale, ho trovato veramente brava Simona Molinari (che cantava "Egocentrica"). Una ragazza bellissima, grande talento e gran voce. Poi chiaramente c’era fra gli artisti chi aveva bisogno di una prova in più o in meno, ma tutti hanno dato il meglio. In fondo, "sentire" l’orchestra è anche questione di emozioni, del tuo stato psicofisico, dipende da molti fattori».

A Busto Silvano abita a Sant’Edoardo nei pressi del viale Boccaccio. «Il lavoro mi attira a Milano quasi ogni giorno, a Busto finisco quasi solo per dormirci» allarga le braccia. «Ricordo che quando ci venni la prima volta, prima di trasferirmi nell’appartamento attuale, la mia ragazza viveva al Buon Gesù, in una di quelle case di cortile di una volta. Di quelle dove ti vine anche più facile interagire con le persone, che so, chiedere un piccolo favore alla sciura della porta accanto… una dimensione che non conoscevo ma che mi era piaciuta molto». Dai fasti di Sanremo, dunque, al caos creativo di Milano, fino alle piccole cose nostrane che fanno un po’ nostalgia, un po’ orgoglio di provincia. Sempre sul filo delle note.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Febbraio 2009
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