«A Firenze con Grillo e i meetup abbiamo scoperto l’Italia»
Dopo la giornata dell'8 marzo dedicata alla presentazione delle liste civiche "grilline", Debora Crespi del meetup di Busto Arsizio racconta l'esperienza di una "convention" del tutto insolita
Chiamatela pure antipolitica, ma quello delle liste civiche "grilline" è un elemento di cui tenere conto. Il movimento dei meetup cresce e in vista della tornata amministrativa sta mettendo in campo in varie parti d’Italia le sue forze, si sta contando e si vuole mettere alla prova. Domenica 8 marzo a Firenze si è tenuto il primo raduno nazionale di meetup e liste civiche per i "Comuni a cinque stelle", che ha raccolto circa duemila persone da ogni angolo d’Italia. Fra queste, anche sei rappresentanti del meetup amici di Beppe Grillo di Busto Arsizio, che hanno risposto all’appello dello showman e blogger genovese scendendo nel cuore storico della verde Toscana.
Debora Crespi, portavoce dei "grillini" bustocchi, era naturalmente "in prima linea". «Eravamo tantissimi, da ogni parte del Paese: ho sentito parlare sardo, napoletano, bergamasco. A Firenze con Beppe abbiamo scoperto l’Italia». Una mattinata di interventi aperti dal Beppe nazionale, personaggio che come pochi ha polarizzato le opinioni in questi ultimi due anni, ponendosi con il suo "esperimento" di "citizen politics" come vero elemento di novità, se non di rottura con il sistema. Il compito è difficile: saranno i cittadini a dire se le liste civiche grilline ispirano fiducia. «Beppe era molto stupito di vederci in tanti, aveva l’aria del gatto che ha appena mangiato il topolino» rievoca Crespi. «C’era anche parecchia stampa, ma lui l’ha "massacrata" subito». Tanto per gradire: tra la freddezza generale dei poteri che contano e il ventennale esilio televisivo, lui si esprime via blog. Il settimo al mondo per contatti, unico italiano tra i primi venti. Niente male, per un antipolitico. «La mattinata è stata dedicata agli interventi di una serie di ospiti su temi comuni a tutti i meetup» prosegue Crespi. L’ambiente e i rifiuti ad esempio: «Maurizio Pallante ha parlato dell’inquinamento da nanoparticelle, supportato da tre medici toscani che hanno chiarito, ricerche e studi epidemiologici internazionali alla mano, cosa viene emesso dai camini degli inceneritori – la Co2 è il meno – e quali sono gli effetti sulla salute dell’inquinamento in generale. Non è stato simpatico vedere i dati, che so, sull’aumento dei tumori infantili all’aumentare di determinati inquinanti nell’atmosfera». Pioggia di applausi per Matteo Incerti, giornalista e blogger emiliano, intervenuto sul tema "Rifiuti zero": «e in consiglio comunale a Busto continuavano a dirci che non è possibile. Ma se persino in America si muovono in quella direzione, con Obama?» commenta Crespi. Altro tema forte di giornata, Internet e la connettività, che i seguaci di Grillo vogliono libera, pervasiva, gratuita, con l’impegno delle pubbliche amministrazioni . In questo senso l’intervento di Maurizio Gotta. Molto apprezzato anche Riccardo Petrella sui risvolti ambientali, economici e politici della privatizzazione dell’acqua, osteggiata dai grillini. Accoglienza calorosissima, infine, per Marco Travaglio, come sempre ficcante in materia di politica e giustizia, e per Sonia Alfano, figlia di Beppe, il giornalista siciliano ucciso da mafiosi nel 1993.
«Se dovessi dare una nota di colore alla giornata direi un bel giallo sole» continua Crespi, «ma il vero "colore" si è visto al pomeriggio con gli interventi di quei meetup che sono riusciti a costituire le liste civiche, da Napoli a Bergamo, da Roma a Siena». Quest’ultimo ha destato "scandalo" con la sua alleanza tematica con il centrodestra sul tema del locale costruendo aeroporto, cui si oppone. «C’è chi ha fatto nomi e cognomi di assessori di grandi città, sparando a zero su "inciuci" e privilegi. Quelli di Pozzuoli invece hanno raccontato di essersi inventati una finta prima pagina di un quotidiano locale che titolava "Arrestato Grillo" ed è andata a ruba…» Aneddoti a parte, i bustocchi, quasi degli "imbucati" essendo per loro la lista civica ancora un sogno lontano (si vota nel 2011), sono rimasti impressionati. «Abbiamo visto tanta gente preparata, sul piano legale, amministrativo, tecnico e scientifico». Insomma, non si tratta di armate Brancaleone o dilettanti allo sbaraglio. «E poi non è stata come quelle convention di partito dove vedi gente che dorme, relazioni-fiume, bandiere, coretti da stadio. Niente di questo: non si è dormito un attimo, ritmo, entusiasmo, coinvolgimento di tutti. Un’esperienza importante». Da cui il movimento torna con in mano i dodici punti della Carta di Firenze – una sorta di programma comune di massima. «Perchè noi potremo perdere sul breve periodo, e Grillo ripete che alla fine i partiti ci ruberanno le idee: ma è normale, quelle passeranno perchè sono già il nostro futuro».
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