Centro rifugiati, torna in giunta la delibera
Mercoledì la decisione, An e Fi hanno votato contro in commissione, ma l'Udc proporrà delle modifiche per salvare il progetto
Torna sul tavolo della giunta la questione del centro rifugiati. Mercoledì mattina, la giunta esaminerà la nuova delibera che permetterebbe al centro di via Pola, sgomberato il 5 febbraio, di riaprire definitivamente, come voluto dalle opposizioni e dal mondo cattolico. La delibera sarà presentata dall’assessore ai servizi sociali, Gregorio Navarro, dell’Udc, che ha preparato un documento che permetterà di incamerare i 200mila euro di fondi provenienti del ministero dell’interno: serviranno per dare in appalto la gestione della casa dei rifugiati, nonché per l’inserimento nel circuito nazionale del progetto Sprar: ai richiedenti asilo è garantito un periodo di mantenimento, in attesa della risposta della commissione territoriale per i rifugiati.
Navarro presenterà un documento con alcune modifiche regolamentari, ma l’Udc rimane ferma sul punto: il centro deve riaprire, poiché rappresenta una effettiva necessità per la città, e perchè il lavoro fatto fino ad oggi delle cooperative legate alla Caritas è giudicato dai cattolici del centrodestra in maniera positiva. La questione è delicata e la seduta di domani sarà complicata. La Lega Nord vuole che la casa sia chiusa definitivamente. Lo ha dichiarato il sindaco, il segretario cittadino, il presidente della commissione servizi sociali. Il carroccio ne ha fatto una questione di principio. Saranno gli assessori di Forza Italia e di An a spostare l’ago della bilancia. I forzisti hanno chiesto maggiori garanzie che non si ripetano in futuro le violazioni di regolamento che, secondo l’assessore Navarro, sono state commesse da alcuni asilanti, soggetti a problemi psichiatrici, a gennaio. Alleanza Nazionale ha chiesto invece che il comune venga coinvolto maggiormente nel controllo dei rifugiati. In commissione servizi sociali, tuttavia, hanno votato contro. L’assessore Salvatore Giordano, ad esempio, chiede che Palazzo Estense possa avere maggiori certezze sul fatto che gli asilanti siano effettivamente provenienti da paesi di guerra e non vi siano frodi. Dipende tutto da come sarà impostata la delibera proposta: per la casa di via Pola, è il momento della verità.TAG ARTICOLO
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