Fondazione Bernacchi Gerli Arioli: dalla fusione più servizi ai cittadini
È stato presentato ufficialmente il nuovo ente nato dall'inglobamento nella Bernacchi delle proprietà e degli scopi della quasi secolare fondazione, da tempo inattiva
Dopo quattro anni di gestazione a Gavirate nasce la Fondazione Bernacchi – Gerli Arioli onlus.
L’evento è stato presentato ufficialmente dalla Presidente del Cda della Bernacchi Maria Luisa Reggioni e dal Commissario liquidatore della Gerli Arioli Paolo Dettoni.
In soldoni, per la comuinità gaviratese, si prospetta uno scenario più ricco di servizi destinati dall’infanzia sino alla terza età, comprese le disabilità.
Legalmente, più che di una fusione, si è trattato di un inglobamento: la Fondazione Bernacchi, classe 1964, ha inglobato proprietà e fini statutari della più anziana Gerli Arioli, nata nel 1910. Lo statuto dell’ente è ora al vaglio dell Regione che ha 90 giorni ( ma di solito ne bastano 60) per dare luce verde al nuovo corso che partirà proprio dalla nomina di un Consiglio di Amministrazione. L’attuale CdA della Bernacchi si allargherà acquisendo altre due figure: tre saranno nominate dal sindaco di Gavirate e quattro da enti, associazioni, fondazioni del terzo settore che si renderanno disponibili.
L’iter burocratico completo, dunque, potrebbe concludersi prima delle imminenti elezioni cittadine. L’interesse per il futuro di questa nuova fondazione è legata all’immobile che viene acquisito e che negli ultimi mesi è stato al centro di roventi polemiche politiche.
Gli attuali amministratori della Bernacchi lasciano aperte tutte le possibilità: « Da lunedì partiremo con un’analisi approfondita di tutte le proprietà – spiega il direttore della Bernacchi Sergio Sgubin – Spetterà, però, al nuovo CdA stabilire cosa fare e dove farlo».
L’attenzione è rivolta soprattutto a quell’ala della struttura che oggi ospita la Croce Rossa e sul cui futuro si è spaccata la maggioranza gaviratese: « Sarà il prossimo CdA a prendere ogni decisione – chiarisce la presidente Reggiori – Oggi possiamo solo assicurare che da questa fusione nasceranno più servizi per la collettività: sicuramente verso i minori, con un asilo nido o un centro di aggregazione, ma anche un centro diurno o l’assistenza domiciliare integrata».
Ai nuovi amministratori spetterà il compito di decidere cosa fare nell’ex asilo: « Sicuramente all’interno dell’area sarà realizzata, nel rispetto del lascito, un’attività per i minori – spiega il direttore Sgubin – poi, si verificherà ogni possibile alternativa: il semplice recupero, una trasformazione importante, l’utilizzo diretto o l’affidamento a terzi da cui si ottengano proventi che permettano le attività che lo statuto vorrà».
Insomma, il primo passo è fatto ma il cammino è ancora lungo. L’unica certezza è che la Fondazione Bernacchi non potrà vendere l’immobile ereditato per coprire i buchi di bilancio, ma dovrà sfruttare quei beni nel nome e nell’interesse della collettività gaviratese.
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