«Il Comune ha il dovere di preservare le ville storiche»

L’allarme di Legambiente Tradate che chiede chiarimenti al sindaco in merito alla situazione di villa Inzoli e villa Mayer dove sarebbero in corso alcuni lavori

riceviamo e pubblichiamo
 
Abbiamo letto sulla stampa in questi giorni di una visita del sig. Sindaco di Tradate Stefano Candiani, accompagnato dai suoi collaboratori , alle ville storiche di Tradate.
La visita, dal tono dell’articolo, non era di tipo storico artistico culturale botanico ma verteva sul “sogno nel cassetto” di acquistare per esempio villa Inzoli e l’intero parco per farne un bene comune, con tanto di municipio.
L’idea, in se interessante e accattivante per tutta la cittadinanza, nasconde, e qui Legambiente Tradate vuole sottolinearlo con fermezza, un pericolo angosciante.
L’articolo stesso afferma che, per l’acquisto e ristrutturazione, occorrerebbe sborsare una cifra impressionante.
Nella serata organizzata da Legambiente con la presenza del sindaco Finiguerra, primo sindaco in Italia a deliberare lo stop al dilagare del cemento, serata in cui purtroppo non erano presenti esponenti di rilievo della nostra amministrazione, è stato focalizzato tanto bene il concetto che molti comuni d’Italia ricorrono agli oneri di urbanizzazione per finanziare le loro (più o meno utili) opere.
Quindi i casi possibili sono due.
O si acquista Villa Inzoli finanziandosi con oneri, cioè altro dilagare di cemento in periferia a Tradate, oppure si acquista concedendo concessioni edificatorie alla proprietà, come è successo in molti altri casi, questa volta quindi il dilagare del cemento avviene direttamente entro la proprietà.
Forse allora è meglio lasciare le cose come stanno, Tradate è bella perché ha il verde, grazie alle ville storiche, ma se tutte devono fare la fine di Villa Mayer….è meglio depositare i sogni nel cassetto.
Sempre parlando di Ville storiche Ancora due considerazioni:In questi giorni il parco di villa Inzoli, formato da alberi secolari di pregio è oggetto di taglio che sembra voglia radere a zero l’intero parco. E’ in atto un gioco di responsabilità per capire chi ha autorizzato cosa, ma intanto ci aspettiamo un gesto del Comune che ha l’obbligo morale di preservare le bellezze della nostra città per fermare, se è ancora in tempo, questo scempio.
Domani sera, giovedi, alle 18.30, Legambiente organizza un presidio lungo la via Inzoli per protestare.
Un’ultima considerazione: ci risulta che le dimensioni della lottizzazione di villa Mayer sia arrivata a superare il centinaio di appartamenti..(possiamo immaginare quanti alberi resteranno), la cifra ci sembra impossibile, aspettiamo smentite, d’altra parte visto cosa sta succedendo alla fornace qualunque immaginazione può essere superata…
Uno dei vantaggi che il comune ricaverà da questa mega lottizzazione sarà un ampio parcheggio in zona nevralgica. Ma se più di cento famiglie verranno ad abitare lì, possiamo immaginare che l’aumento dei parcheggi verrà presto colmato dai nuovi residenti ( almeno 200 auto in più), quindi si è ottenuta la scomparsa di un parco e villa storica per…niente.
Se il vantaggio è invece aver tolto centinaia di alberi per formare il parchetto con vialetto illuminato da antichi lampioni abbiamo fatto una singolare indagine:
In tre lunghe ore di osservazione in orari centrali della giornata il passaggio pedonale è stato nullo. E così per diversi giorni successivi.
Invece in via Roncaccio, frequentata quotidianamente da decine e decine di studenti e pedoni, pur a rischio vita, la sottile striscia che delimita i pedoni si interrompe a metà via e i malcapitati pedoni che hanno affrontato la prima metà sono abbandonati a loro stessi, anzi, alla pietà delle auto.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Marzo 2009
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