La crisi c’è. Parola all’economia del territorio

Al Rotary la testimonianza di soci imprenditori e professionisti

«Down-to-basic, come dicono gli americani. Ciascuno deve tornare a fare bene il proprio mestiere». È con queste parole di Paolo Lamberti, direttore amministrativo e finanziario dell’omonima azienda chimica di Albizzate, che si può sintetizzare il meeting del 25 marzo al Rotary Malpensa dove si è parlato della crisi economica nel tessuto produttivo locale, ma anche e soprattutto della risposta di imprenditori e professionisti che operano nella zona. Infatti, sono stati proprio i membri del club appartenenti alle diverse categorie, dagli industriali agli avvocati, dai medici agli ingegneri, a dare la testimonianza di chi, è l’espressione usata del presidente, Andrea Bortoluzzi, «sta provando le difficoltà sulla propria pelle». «Una grande sfida – ha aggiunto – che ci spinge ad andare avanti».

È ampia e variegata la “fotografia” che l’associazione del Gallaratese e Bustese ha voluto “scattare” riguardo alla propria realtà territoriale. Non si nascondono crollo dei mercati e conti in rosso, fenomeni di cui si ha traccia a partire dagli ultimi mesi del 2008, ma nemmeno i primi, timidi, segnali di ripresa. Così per il settore auto il peggio sembra essere passato anche se l’effetto traino degli incentivi statali è svanito in meno di trenta giorni. «A febbraio abbiamo rivisto la gente tornare da noi – afferma Raffaele Bacelliere, contitolare dell’omonima concessionaria Fiat – a marzo però il mercato pare essersi fermato di nuovo, nonostante continui ad essere un affare acquistare un’automobile in questo periodo». Non se la passano meglio le assicurazioni: «le previsioni per quest’anno sono negative – dichiara Giovanni Arosio, socio-procuratore dell’agenzia Emmepi di Gallarate – e, nonostante i prezzi bassi delle polizze, alcune compagnie dovranno fare i conti con l’errata programmazione e tariffazione». L’industria, fa sapere Antonio Ribolla, amministratore delegato di Sices Spa (che si occupa di impiantistica, ndr), risente della turbolenza finanziaria e del clima di incertezza. «Siamo legati al valore del petrolio e agli investimenti dei sauditi – spiega – così come l’oro nero è direttamente correlato al dollaro. Non si sa quando questa situazione finirà». «Non ci lasceremo svestire dal crollo economico generalizzato – dice provocatoriamente Michele Tronconi, numero uno di Sistema Moda Italia ed esponente di spicco a livello europeo del tessile e abbigliamento – così come alcune aziende del settore hanno cambiato con successo il loro profilo operativo anche noi dobbiamo sforzarci di uscire dalla crisi». Nemmeno il comparto della salute può dirsi in salvo in questo periodo: «i malati ci sono sempre – sottolinea Alessandro Penne, primario di oculistica presso l’azienda ospedaliera Sant’Antonio Abate – ma gli ospedali sono in difficoltà sul fronte del personale e delle tecnologie per via del calo dei finanziamenti pubblici. Inoltre, si è verificata una contrazione anche per quanto riguarda i pazienti privati».

Non è però soltanto la produzione a livello industriale e dei servizi a preoccupare i soci rotariani, osservatori e protagonisti in prima linea del sistema economico globale. I  consumi costituiscono il principale fattore di discontinuità insieme ad un mercato del lavoro in forte tensione. «L’edilizia è un campo difficile da decifrare – commenta Mauro Luoni, titolare dell’omonima società di costruzioni – perché di questi tempi un terreno vale quanto tre anni fa, mentre il costo dei fabbricati dovrebbe aumentare (e non diminuire). Il calo delle vendite è da ricondurre ai mutui che arrivano fino al 75% (e non più al 100%): alle famiglie pesa la mancanza di soldi». Un problema che spesso si traduce, per quanto possibile, nel taglio delle bollette. Quanto alle numerose richieste di cassa integrazione (l’aumento è esponenziale), invece, «c’è da essere fortunati visto che siamo in Lombardia», nota Antonio Belvisi, dottore commercialista. «Grazie alla crisi di Malpensa – prosegue – la Regione ha distribuito questo strumento a tutti i settori. Questo ha dato modo di accedere al contributo anche a semplici commercianti». Che la ripresa economica sia, o meno, dietro l’angolo nessuno può dirlo. Ci sono tuttavia alcuni segnalatori come le leve del marketing avanzato che sono molto sensibili alle oscillazioni dei mercati. È il caso dei dentifrici, di cui il gruppo Scandalora di Garbagnate Milanese, presieduto da Cesare Gussoni, produce tubetti. «Il settore è stato primo a scendere, ora è il primo a risalire».

«La crisi ha cambiato e sta cambiando le nostre vite a livello professionale ma non solo» è la conclusione del presidente del Rotary Malpensa. Andrea Bortoluzzi, titolare di uno studio notarile nella Città dei Due Galli, manifesta un unico cruccio: «in questo momento di confusione tutti tendono a fare tutto e di tutto. La situazione – auspica – non sia tale per cui ciascuno cerchi di espandersi a danno di altri; invece, si collabori fattivamente per ripartire insieme».

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Pubblicato il 30 Marzo 2009
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