Cassa integrazione alla Cobra
L'azienda varesina, dopo un accordo sulla riduzione dell'orario di lavoro, dal 25 maggio avvierà tredici settimane di astensione dal lavoro per tutti i dipendenti. Che Naraine spiega le ragioni della scelta
"La parola crisi è sbagliata perché si presta a troppe interpretazioni. Viviamo un momento di profonda incertezza perché non sappiamo quale sarà il futuro, ma non bisogna aver paura perché questa blocca".
Con queste parole Che Naraine, direttore generale della Cobra, ha annunciato ai quattrocento dipendenti l’avvio delle procedure per la cassa integrazione.
L’azienda non ha mai fatto ricorso a questo strumento e puntualizza che non ci sarà alcuna contrazione della forza lavoro. "Cobra, – spiega Nariane, – uscirà da questo periodo ancora più forte. Noi dobbiamo continuare a investire e a credere al nostro lavoro prestando grande attenzione al mercato e ai costi evitando sprechi di ogni genere. Per questo abbiamo deciso di tagliare diverse voci a partire dal management che non avrà alcun bonus economico. Sappiamo che la cassa integrazione non è una soluzione, ma solo uno degli strumenti. L’altra cosa importante è che non deve pagare il più debole ed è per questo che nei mesi scorsi avevamo
avviato accordi che volevano evitare di fare la cassa, ma la situazione rimane difficile e ci vorrà almeno un anno per riprendere a crescere".
Negli ultimi due anni Cobra è passata da 250 a 400 dipendenti e l’età media è di 38 anni. Una forza lavoro giovane e motivata e da quando Che Naraine è arrivato in azienda ha avviato degli incontri periodici per ascoltare tutti i lavoratori.
"Venerdì abbiamo incontrato il sindacato e concordato le assemblee di oggi per annunciare dal 25 maggio l’avvio della cassa integrazione allo scadere dell’accordo dei mesi scorsi. Dobbiamo usare questo tempo per guardare bene dentro l’azienda. Ci vuole molta cautela ma dobbiamo scegliere bene per Cobra. Le persone che lavorano qui sono molto motivate e un po’ si aspettavano questa situazione, ma nessuno deve gettare la spugna. Oggi facciamo sacrifici perché ci sia un futuro migliore e in cui saremo più forti".
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