“Adotta una classe”: educare alla democrazia attraverso la Costituzione

La proposta dal Comitato antifascista all'amministrazione per dare seguito al felice incontro che portato all'iniziativa "Festa e Liberazione". "Farioli vero liberale, ha saputo essere sindaco di tutti ma non di chiunque"

"Adotta una classe": è la nuova iniziativa proposta dal Comitato antifascista bustese al sindaco Farioli. Un rilancio dopo la bella riuscita di "Festa e Liberazione", la serata organizzata per festeggiare insieme il 25 aprile. Si tratterà di proporre a realtà associative e cooperative bustesi di "adottare" classi di qualsiasi ordine e grado e concertare con il corpo insegnante delle stesse tre o più incontri gratuiti e volontari sui temi della democrazia e dei principi della Costituzione italiana. Il tutto coinvolgendo, si auspica, l’amministrazione comunale. Il Comitato antifascista  sarà referente, coordinatore e organizzatore del progetto che si svolgerà nel prossimo anno scolastico.
A Palazzo Gilardoni si chiede di promuovere l’iniziativa presso gli istituti scolastici di ogni ordine e grado e garantire spazi per gli incontri di organizzazione del percorso fra insegnanti e realtà partecipanti all’offerta; nonchè di offrire "risorse logistiche ed economiche" e realizzare attraverso un evento pubblico "la restituzione dell’esperienza", "coinvolgendo formatori universitari da noi individuati per l’elaborazione e per la riflessione conclusiva finalizzata anche all’eventuale riprogettazione". L’epilogo del percorso potrebbe così confluire nella prossima edizione di "Festa e Liberazione". Alle associazioni coinvolte si chiederà di rendere la propria opera a titolo di volontariato e di avviare un confronto sui temi della democrazia e della partecipazione proprio attraverso i contenuti e le pratiche messe in opera nel percorso offerto.
Per informazioni e adesioni si invita a scrivere a antifascismo.busto@tiscali.it 

Il Comitato ha altresì scritto al sindaco Farioli una lettera di ringraziamento "per la fiducia accordata al Comitato Antifascista nell’assegnare al medesimo l’organizzazione della serata di venerdì 24 aprile 2009 intitolata Festa e Liberazione" e per aver impedito il cosiddetto "nazirave" del 18 aprile, riconoscendogli l’impegno personale "nonché il coraggio, data la composizione della maggioranza che la sostiene e il clima intollerante diffusosi nel paese, di idee espresse pubblicamente di distinzione fra chi lottò per la Liberazione e chi a fianco dei nazisti". Un momento di libera espressione di forze in qualche modo soffocate dal clima prevalente, "e ciò le fa onore e la colloca nell’alveo del pensiero liberale da cui proviene. E si rende così Sindaco di tutti e non di chiunque". Non c’è complimento che Gigi Farioli possa gradire di più. "In una città in cui alcune minoranze, siano di fede, di pelle, di idee sono invise come un peso difficilmente omologabile, lei ha riconsegnato il diritto ad essere diversi e la possibilità di manifestarlo… è tutto già scritto nell’art 3 e nell’art 18 e nell’art 21 della Costituzione..la scelta sta nel riconoscerli e nell’applicarli e Festa e Liberazione è stata un modo per dare concretezza a dei principi"
 
Quanto alle "distanze siderali" che separano Farioli e il Comitato, come ribadito più volte dal sindaco a rassicurare qualcuno (se stesso?), restano: "Evviva!" commnetano gli antifascisti, "nessuno di noi aspira ad un mondo alla Orwell, anzi lo combattiamo. Perché confrontarsi non significa confondersi". L’impegno è perchè Festa e Liberazione "non resti una meteora ma sia orizzonte di un confronto fra le parti dove la politica sia arte del possibile" e spazio di confronto plurale, aperto, democratico. La richiesta è anzi quella di un tavolo allargato di confronto. Senza dimenticare l’invito di Quinto Bonazzola, oratore per la commemorazione ufficiale della Liberazione, ad essere «vigilanti e militanti» e contrastare «tendenze che anche se non si esprimono nelle forme del passato, costituiscono un rischio per la democrazia». Si attendono risposte, fiduciosi che il sindaco operi, come spesso ama ripetere, per fatti e non per parole.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Maggio 2009
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