Cordì: “Politica non è solo raccogliere gli umori della gente”

Il candidato di Sinistra e Libertà alle elezioni europee inaugura la sede varesina del movimento. "Serve un'idea di Europa, un governo europeo"

È con il sorriso e una stretta di mano che Rocco Cordì accoglie gli amici, i simpatizzanti e la stampa nella «nuova casa della sinistra varesina», al civico 14 di via Monte Golico. È la sede varesina di Sinistra e Libertà, uno spazio che nella sua fisicità e permanenza vuole segnalare come« risposta forte» che questa non è semplicemente un’associazione di forze eterogenee per fini elettorali ma una forza che ha avviato un suo discorso coerente e intende portarlo avanti ben oltre la scadenza del 7 giugno. «È la prima sede, spero, di una lunga serie» auspica il candidato all’Europarlamento, che si rilancia nella politica attiva dopo cinque anni nei quali comunque, ricorda, non ha abbandonato gli interessi di una vita – «per fortuna la politica non è solo quella che fanno i partiti». Trentaquattro nel Pci prima, nel Pds e nei Ds poi: lo strappo nel 2004 quando già si annunciava la "fusione fredda" nel Pd. E ora, una sorta di leadership morale in una delle due "anime" in cui la sinistra si è purtroppo divisa. A salutare l’evento, tra gli altri, c’era anche Mario Agostinelli, già "rifondarolo anomalo" in Regione, oggi felicemente approdato alla nuova esperienza di S&L. «Noi siamo aperti e plurali» commenta Cordì, «non possiamo aggrapparci al passato, anche se non abbiamo nulla da rinnegare: per il mio passato sono più comunista io di tanti che oggi si proclamano tali. Di là c’è l’identità comunista; qui ci sono la sinistra e la libertà, due concetti e parole di cui ci dobbiamo riappropriare».

La sinistra «ha segnato l’arco del Novecento» e deve trovare il suo linguaggio e la sua strada anche nel terzo millennio. Il momento è di crisi, argomenta l’euro-candidato, una crisi che «scuote alle fondamenta il modello che è apparso vincente negli ultimi vent’anni, quello che va da Reagan a Bush, dalla Thatcher a Berlusconi: un modello di cui parte della sinistra è stata succube». Ma la crisi non era tutta una questione psicologica, per ordini superiori? «Mandiamo tutti gli italiani dall’analista?Basta leggere il Sole 24ore, mica l’Unità…» Le battute si sprecano, ma la realtà è amara. «E a soffrire sono le fondamenta dell’economia, qui già negli anni Ottanta nel silenzio generale c’è stata una crisi industriale di proporzioni enormi, ora è il tessuto artigiano e di piccole imprese a soffrire insieme ai lavoratori. E il peggio è che nessuno sa come e quando se ne uscirà».

A sinistra c’è un deficit di rappresentanza, sostiene Cordì: e non a torto, se questo voto appare destinato a sfuggire nelle quattro direzioni cardinali di Sinistra e Libertà, della lista comunista, del PD e di… Tonino Di Pietro. Anche lui, sissignori. Più tutti quelli che per disperazione non votano più. Gli elettori di centrodestra non sono così schizzinosi, facciamo notare: «Ma io sono orgoglioso di far parte di un elettorato che è severo con chi vota, la politica non è certo mera gestione di un potere». Al centrodestra Cordì contesta una "libertà" che, in chiave satirica, cita, è quella degli sketch alla Guzzanti: "facciamo un po’ come c… ci pare". «E intanto ci mettono il paraocchi su tutta una serie di cose. Di fronte a una società spaventata dalla mancanza di futuro, si agitano temi come l’immigrazione a mo’ di clava. I barconi sono usati come elementi mediatici, ma il 70% dell’immigrazione arriva a noi via terra, o spesso via Malpensa. Non si vuole la società multietnica? Ma se a Varese siamo 80.000 di cui 8.000 stranieri…»

«Si viene distratti, direi scientificamente, da vicende private di letto, polemiche, per nascondere l’assenza di un’idea d’Europa. Una forza politica non può limitarsi a raccogliere gli umori della gente, deve anche saper indicare una direzione».  E quale Europa vuole dunque Sinistra e Libertà? «Non certo quella attuale di centrodestra, che non ha dato buona impressione di sè, tende a rinchiudersi nell’isolamento dell’interesse nazionale, o in "assi" privati a due. Vogliamo maggiori poteri per l’Europarlamento, ma per l’Europa in generale, con cesisoni di parti di sovranità dagli Stati. Perchè ad ora manca l’idea di un governo europeo, manca una politica estera comune, una politica comune, punto. Serve dunque un reale processo costituente che ci doti degli strumenti per affrontare le crisi e le grandi sfide del momento». Dal lavoro alla pace, dall’ambiente ai diritti individuali Sinistra e Libertà c’è.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 23 Maggio 2009
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.