Dopo il “tie-break” di cinque anni fa, è… Vizzola contro tutti
Cinque anni fa il paese si era spaccato al voto: 150 pari per le due liste prime arrivate, successivamente confluite in quella del candidato attuale di Insieme per Vizzola. "Paracadutati" in paese arrivano Lega Nord e Fronte Nord Lombardia Autonoma
Cinque anni fa Vizzola Ticino era un paese spaccato. Da un parte chi aveva votato Vizzola Domani e Silvano Bosco; dall’altro la lista Comune Porte Aperte che candidava la vizzolese trapiantata a Milano Silvia Garatti. Finì 163 pari, incredibile ma vero; non solo, ma fecero 4 a 4 (sic) anche gli outsider della Lega Nord e di Italia Futura. Servì un inedito ballottaggio al secondo turno: finì praticamente ai rigori, in termini calistici, e si impose Bosco di giustezza, 173 a 154. Oggi, a cinque anni di distanza, esclusa l’opzione di una ricandidatura del sindaco dopo la coda di campagna elettorale che aveva diviso il paese, Insieme per Vizzola tiene fede al suo nome candidando l’attuale assessore a cultura e sport Romano Miotti ma soprattutto mettendo in lista numerosi esponenti della fu opposizione "garattiana" (Baroncelli, Caproni di Taliedo, Nerviani, Pastorello). In agguato, unici rivali, la Lega Nord e la sua nemesi, i seguaci di Max Ferrari del Fronte Nord Lombardia Autonoma. Liste senza un solo vizzolese: i Comuni piccoli sono occasione per farsi vedere per chi ha bacini elettorali non grandi, si spostano voti più facilmente; idem dicasi per forze più sostanziose con del personale cui far fare "palestra" amministrativa, è il caso del Carroccio che presenta una lista di ragazzi del Movimento Giovani Padani.
Vizzola è un Comune piccolissimo: sulle 500 anime, una popolazione rimasta per decenni ai minimi praticamente gestibili da un’amministrazione, e ora di nuovo in leggero aumento grazie all’aeroporto, che la stringe da presso e quasi la getta nel Ticino, isolandola di fatto dal contesto dell’Alto Milanese, cui industrialmente ha sempre fatto riferimento. Una storia gloriosa alle spalle, con la centrale elettrica, i canali (industriale e Villoresi), la Caproni con le sue ali veloci in pace e in guerra; un presente che vede un territorio fragile in pratica smangiato dalle espansioni di Malpensa, figlia degenere – e forse ingrata – di quegli inizi lontani di "provincia con le ali".
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