L’affondo di Fini, no ai “presidi-spia”
La norma introdurrebbe il concetto secondo il quale lo straniero, per avere diritto a qualsiasi tipo di prestazione pubblica, compresa l'iscrizione a scuola, dovrà presentare il permesso di soggiorno. In caso contrario, scatta l'obbligo di denuncia
«Sarebbe negativa l’eventualità che nel disegno di legge all’esame dell’aula di Montecitorio rimanga la norma che consentirebbe di negare l’iscrizione alle scuole dell’obbligo dei minori stranieri privi di permesso di soggiorno», nuovo affondo del Presidente della Camera Gianfranco Fini contro i provvedimenti voluti dalla Lega. Questa volta oggetto delle critiche di Fini è la norma ribattezzata dalle opposizioni “Presidi Spia”, «per la quale – ha detto il Presidente – potrebbero sorgere problemi di costituzionalità».
La norma introdurrebbe il concetto secondo il quale lo straniero, per avere diritto a qualsiasi tipo di prestazione pubblica, compresa l’iscrizione a scuola, dovrà presentare il permesso di soggiorno. In caso contrario, scatta l’obbligo di denuncia perchè la clandestinità, con questo ddl, diventa reato. E, secondo il codice penale vigente, se non si denuncia un reato lo si commette a propria volta.
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