“Un sogno”

La poesia di di Vittorio Sereni

Vittorio Sereni – Un sogno

Ero a passare il ponte

su un fiume che poteva essere il Magra

dove vado d’estate o anche il Tresa

quello delle mie parti tra Germignaga e Luino.

Me lo impediva uno senza volto, una figura plumbea.

«Le carte» ingiunse. «Quali carte» risposi.

«Fuori le carte» ribadì lui ferreo

vedendomi interdetto. Feci per rabbonirlo:

«Ho speranze, un paese che mi aspetta,

certi ricordi, amici ancora vivi,

qualche morto sepolto con onore».

«Sono favole – disse – non si passa

senza un programma». E soppesò ghignando

i pochi fogli che erano i miei beni.

Volli tentare ancora. «Pagherò

al mio ritorno se mi lasci

passare, se mi lasci lavorare». Non ci fu

modo d’intendersi: «Hai tu fatto –

ringhiava – la tua scelta ideologica?».

Avvinghiati lottammo alla spalletta del ponte

in piena solitudine. La rissa

dura ancora, a mio disdoro.

Non lo so

chi finirà nel fiume.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Maggio 2009
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