Bordonaro: “Sono un forestiero ma la Lega Nord è una garanzia”

Non è residente nel paese ma ha accettato la sfida della segreteria del Carroccio: candidare giovani motivati nei comuni della provincia. «Il vero valore aggiunto di questa impostazione consiste nella rete di amministratori e quindi di competenze che la Lega puo’ vantare»

Per gli abitanti di Brunello è un “furesté”. Per i conoscitori della politica nostrana è il più giovane consigliere provinciale d’Italia. Roba da guiness dei primati. Marco Bordonaro, studente di giurisprudenza alla Cattolica di Milano, 23 anni ancora da compiere, è il candidato sindaco di Brunello per la Lega Nord. Bordonaro sa che da queste parti è dura per chi viene da fuori, ma spiega in modo quasi scientifico le ragioni di questa candidatura. «Noi leghisti crediamo che sia possibile, anzi, necessario avere liste formate da giovani con una preparazione e una struttura politica alle spalle. Il vero valore aggiunto di questa impostazione consiste nella rete di amministratori e quindi di competenze che la Lega, in quanto movimento radicato da anni sul territorio, puo’ vantare. Questo è un patrimonio che le liste civiche non hanno. Tanto è vero che spesso gli amministratori  che ne sono espressione sono soli, isolati e quindi più deboli nel processo decisionale».
Bordonaro è uno che studia e quindi sa che se vuole sfatare la fama del “forestiero” che valica i confini paesani deve dare risposte alle esigenze dei cittadini di brunello. «Non c’è bisogno di fare programmi roboanti, basta essere realisti. Un esempio? Non è ammissibile che un comune, seppur con un piccolo bilancio, abbia il problema dell’acqua. A Brunello per più mesi all’anno dai rubinetti non esce una goccia. È evidente che se c’è un problema di pozzi, questo va risolto e per risolverlo bisogna fare investimenti cercando di stabilire sinergie e collaborazioni anche con altri enti».
Tra le priorità del candidato, oltre all’acqua,  c’è la rivitalizzazione del territorio. Come spesso accade, anche in altri comuni, la mancanza di punti di aggregazione per gli abitanti, vecchi o giovani che siano, puo’ trasformare un paese in un dormitorio. «Brunello corre il rischio di diventare la dependance dei comuni limitrofi – continua Bordonaro –. Se non si stimola la popolazione a vivere il paese la gente va fuori. E non basta un dispensario farmaceutico o un minimarket.  Per farlo occorre avviare una seria politica di marketing territoriale, ad esempio portando eventi culturali e musicali nel borgo, che è splendido, incentivando le attività nella bellissima biblioteca. Senza disdegnare le collaborazioni con altre realtà. Mi chiedo, ad esempio, perché la stagione “Musica in villa” di Azzate non possa comprendere anche Brunello. Oppure perché non pensare ad un circuito culturale della Valbossa».
«Territorio» è una delle parole chiave di questa campagna elettorale e Brunello non fa eccezione. «È chiaro – sottolinea il candidato della Lega Nord – che noi pensiamo a una tutela assoluta delle aree verdi, partendo dal riutilizzo delle aree già urbanizzate, come ad esempio l’ex asilo che noi vorremmo recuperare per adibirlo a struttura polifunzionale, dove ospitare il centro giovanile autogestito. So che le mamme storcono il naso di fronte a questa parola, ma di fatto l’educazione alla responsabilità dei giovani passa attraverso l’esperienza della gestione diretta».
La scelta di candidarsi sindaco a Brunello passa anche da una conoscenza personale e da una circostanza del destino. «Qui a Brunello – conclude Bordonaro – conoscevo alcune famiglie. Ma la verità è che nella mia vita ho preso due multe: una a Milano e una dai vigili urbani di Brunello, una sera alle 22 e 07. Che efficienza!»

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Pubblicato il 04 Giugno 2009
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