Lo stadio e il dilemma delle tribune

In commissione lavori pubblici assente l'assessore Girola e i consiglieri si dividono sulla necessità di costruire le tribune nonostante la mancata promozione della Pro Patria. Sicuri, invece, gli interventi su sicurezza e locale antidoping

Finita (male) la festa ci sono 1,5 milioni di euro che ballano da soli e dello stadio che si fa? In commissione lavori pubblici ieri, lunedì 28 giugno, l’assenza dell’assessore Franco Girola ha creato qualche perplessità: e le domande che non hanno trovato risposta erano più d’una. La principale chiedeva se, ora che la Pro Patria ha fallito l’obiettivo di andare in serie B, le nuove tribune per ampliare la capienza da 4000 mila a 7700 posti vanno fatte oppure no? Tra i consiglieri è caos: chi dice che i soldi votati in bilancio non erano vincolati (Lattuada) e chi invece giura di aver sentito parlare il sindaco di vincoli alla promozione (Corrado) e così via in uno stato di semi-confusione da commissione lavori pubblici.

L’unica certezza l’ha data la direttrice del settore lavori pubblici che ha illustrato i due interventi al momento certi: quello da 300 mila euro che andrà in appalto a metà luglio e che prevede il rifacimento del locale anti-doping e il magazzino e quello da 800 mila euro per adeguare lo Speroni alle normative sulla sicurezza allargate anche alla Prima Divisione dal ministero dell’interno. In particolare il secondo intervento da 800 mila verrà effettuato con una parte del milione e mezzo stanziato e servirà per dotare lo stadio di telecamere, locale monitor dal quale si controllerà il pubblico, area filtro per le tifoserie e tornelli per il biglietto nominale. Questo intervento dovrebbe andare in appalto a settembre e i lavori, a spanne, dovrebbero concludersi in poco più di 3 mesi.

La costruzione delle tribune resta in sospeso almeno fino a questa mattina quando un’apposita giunta si riunirà per decidere cosa fare con le tribune tubolari. Tutto è legato ai piani della famiglia Tesoro che ha in mano le sorti della Pro Patria: se l’obiettivo dichiarato fosse quello di tentare subito la promozione con il prossimo campionato sarebbe utile effettuare l’intervento già quest’anno ma se la Pro Patria dovesse rimanere anche nei prossimi anni nelle serie minori il rischio di effettuare l’intervento (costoso e anti-estetico) potrebbe creare un effetto desolazione ogni domenica di campionato con una struttura semi-vuota. La riunione di giunta di oggi potrebbe dire una parola chiara e definitiva sulla vicenda.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Giugno 2009
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