“Rafforzare la sinistra comunista serve alla scuola pubblica”
Una tavola rotonda sul mondo martoriato della scuola pubblica italiana, organizzata da Rifondazione e Comunisti Italiani a Gallarate
Una tavola rotonda sul mondo martoriato della scuola pubblica italiana, organizzata da Rifondazione e Comunisti Italiani a Gallarate.
Presenti, insieme a Ermanno Testa, presidente del CIDI (Coordinamento insegnanti democratici) candidato al parlamento europeo per la lista comunista, alcuni insegnanti e presidi. Tutti d’accordo sulla situazione di crisi in cui versa la scuola italiana, tutta la scuola, dal primo grado all’Università
, soprattutto dopo i pesanti tagli del Governo nell’ultima finanziaria.

«Siamo di fronte all’Europa e le scelte della destra contro la scuola e l’università della repubblica faranno dell’Italia il paese europeo dell’ignoranza», dice Cristina Lucianetti, dirigente scolastico di Varese.
«Per questo occorre fermarli e le elezioni europee devono dare un segnale preciso in questa direzione: in altri importanti Paesi si sta, al contrario, investendo su scuola e ricerca perché questo è il volano per uscire dalla crisi in piedi. Avanti così noi usciremo dalla crisi molto più arretrati di altri e verremo schiacciati» spiega Piero Masullo, insegnante al liceo scientifico di Gallarate.
Viviana Labanca, insegnante di scuola elementare, esprime lo stato di sofferenza che si vive quotidianamente nella scuola e che «sta determinando una perdita di autorevolezza della primaria agenzia educativa, coi tagli del 20% alle risorse per scuola, università e ricerca scientifica, la riduzione del 15% del personale. Il mondo della scuola è sempre più pervaso dalla precarietà».
E per Cosimo Cerardi, insegnante all’Ipsia di Busto, «oggi come ieri i comunisti sono gli unici che possono mettere un argine a questa deriva e risollevare le sorti della scuola, pubblica e laica come voluta dalla nostra Costituzione, ma soprattutto di qualità, motore di uguaglianza, di emancipazione e di quella trasformazione sociale che oggi è più che mai necessaria dopo il fallimento del liberismo».
«Nessuna forza parlamentare fino ad oggi ha espresso una opposizione degna di questo nome al disegno devastante della destra, né si è battuta per perseguire obbiettivi alternativi – conlcude Ermanno Testa -, per questo occorre rafforzare la sinistra comunista che si è finalmente unita, perché il diritto al sapere è diritto al futuro».
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