Tesoro allo Speroni: «La Pro Patria un sogno che si realizza, ora un progetto serio»

Il nuovo patron dei biancoblù ha messo in chiaro le cose da subito: «I soldi ci sono, questi ragazzi sono grandi ma voglio attaccamento alla maglia come prima condizione per rimanere». Domenica ci sarà l'accoglienza dei tifosi

Vestito di bianco e blu, con la sciarpa del novantesimo regalatagli dai tifosi la sera prima e una buona dose di emozione. Si è presentato così, nella sala stampa dello stadio Speroni, Antonio Tesoro, neo-presidente dell’Aurora Pro Patria, insieme ad Alberto Armiraglio, presidente onorario del club e Fulvio Radaelli, amministratore delegato della società. Tesoro racconta come è arrivato alla decisione di acquistare la società: «Devo dire che è successo tutto piuttosto velocemente – ha raccontato il nuovo presidente – nel giro di venti giorni sono passato dal conoscere Alberto Armiraglio fino alla rilevazione di tutte le quote della società. E pensare che mio padre ha sempre detto che non avrebbe mai buttato soldi in una squadra di calcio. O lui sta invecchiando oppure io sto diventando molto convincente». Così descrive i retroscena dell’acquisto il giovane rampollo della famiglia Tesoro aggiungendo un particolare: «A Reggio Emilia c’era anche lui – racconta – un po’ distante da me. Sul 3 a 0 l’ho visto alzarsi e andare via e mi sono detto: è finita, l’affare salta. Poi è tornato, era solo andato in bagno, e ha visto lo spettacolo di questa squadra».

Subito poi si passa alle prossime mosse, Tesoro ha il dono del parlare chiaro: «Prima di tutto ho parlato con tutti i giocatori uno ad uno, abbiamo concordato le cifre che spettano ad ognuno e un premio per la loro serietà e professionalità dimostrata negli ultimi sei mesi – ha detto Tesoro – ho parlato con chiaramente con tutti: se vorranno rimanere sarò felicissimo ma pretendo un forte attaccamento alla società e non un discorso puramente economico. I ragazzi vogliono la B, me lo hanno detto tutti ieri». Tesoro ama il bel calcio e l’attaccamento ai colori, alla maglia anche se ammette candidamente di essere da sempre tifoso del Napoli: «Per me quello che si sta avverando con la Pro Patria è un sogno – dice – al di là della promozione in B nè io nè la mia famiglia si tirerà indietro. Ho già avuto modo di dire che non siamo qui per interessi. Siamo a Busto da circa tre anni, impegnati nel settore immobiliare, è vero (concentrati nell’area delle Nord) ma questo non ha nulla a che vedere con l’acquisto della squadra, non c’è legame tra le due cose». Certo se la Pro Patria andrà in B il problema dello stadio si porrà comunque e a rispondere è Armiraglio: «Sia che andremo in B o che resteremo in C1 andranno fatti dei lavori di ammodernamento come le aree filtro, i biglietti nominali, la videosorveglianza – ha ricordato Armiraglio – se la squadrà ce la farà allora siamo già avanti coi lavori e abbiamo sottoposto il progetto alla federazione di due nuove tribune in ferro da 2.500 posti e 1.500 che porteranno la capienza a 7.600 posti e a quel punto saranno obbligatori anche i tornelli».

La famiglia Tesoro ha già annunciato la propria disponibilità ad aiutare dato che l’impresa di famiglia produce proprio tubi: «La mia famiglia ha cominciato con un tubificio e negli anni ne ha aperti altri – ha detto il giovane presidente – recentemente ha diversificato le attività nel settore immobiliare e in quello bancario». L’ultima notizia buona della giornata la porta l’avvocato che rappresenta l’Aurora Pro Patria Donato Di Campli che annuncia il ritorno di Lucas Correa dall’Argentina per sabato: «Lucas atterrerà a Malpensa alle 17,45 – ha detto Di Campli – e sarà a disposizione di mister Lerda  a partire da domenica, dato che in questo periodo si è comunque allenato. La madre sta ancora male ma lui tornerà per giocare». Intanto i ragazzi si stanno preparando per domenica, rimanendo concentrati sulla partita. Dalla loro parte questa volta, oltre ai tifosi, ci sarà un presidente vero.


Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Giugno 2009
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