L’ultimo saluto a Marinellia Pirelli

Tra gli affreschi del Magatti la cerimonia di saluto all'artista

Una cerimonia commossa ha salutato Marinellia Pirelli tra gli affreschi del Magatti della Chiesa di San Giorgio a Varese. L’artista non era credente ma tra i suoi ultimi desideri vi è stato quello di una «semplice e rassicurante benedizione del Signore» ha spiegato il parroco Don Ezio.
Accanto a lei un grande cesto pieno di ortensie e i “suoi” fiori, opere degli anni Settanta che tanto amava. I figli, Pietro e Francesco, i nipoti e molti colleghi e amici, tra cui il Conte Panza di Biumo,  hanno ricordato la grandezza di questa donna dal carattere forte, amante della bellezza e della luce.
L’artista ha trascorso le ultime settimane di convalescenza, dopo l’ictus che la aveva colpita, presso la Casa dell’Immacolata di Biumo e proprio nella Chiesa che ha visto il suo ultimo saluto erano state registrate le musiche del 1500 che la famiglia ha scelto di far riascoltare. (Foto Salvatore Porcu).
Molti messaggi di affetto sono giunti in questi giorni ai figli, che hanno voluto condividere con gli amici accorsi, leggendoli tra la commozione di tutti i presenti.  
Parole di affetto nella lettera scritta dall’anziana cognata, che non è riuscita ad essere presente alla cerimonia, ma che ha voluto ricordare la sensibilità dell’artista e della donna.

Veronese di nascita si trasferisce nel 1947 a Milano lavorando nel mondo del teatro come attrice oltre che costumista e scenografa. Dal 1950 è a Roma, tre anni più tardi conosce e sposa lo scrittore Giovanni Pirelli da cui ha due figli.
Affascinata dalla luce e dallo studio del suo rapporto con il colore e il movimento, la Pirelli dai primi anni Sessanta approfondisce l’osservazione del passaggio della luce sulle cose, alla pittura, agli studi di ottica, alla fotografia, al cinema. Il suo studio a Roma, accanto a quello di Piero Dorazio, in un grande granaio alle porte della città, era frequentato da Kounellis, Mochetti, Merz, Achille Bonito Oliva, Marotta, Mambor e altri artisti e cineasti, in un rapporto di continuo aggiornamento e di apertura verso le tendenze dell’arte dal neo-dada alla pop-art, dalla minimal art all’arte povera, dalla body art alla land art, dall’arte concettuale al comportament.
Nel corso della sua lunga carriera ha esposto in prestigiosi musei. L’ultimo grande omaggio alla Permanente di Milano nel 2004. Dopo la grande mostra a Villa Panza nel 2001 la Galleria Ghiggini di Varese solo lo scorso anno ha ricordato l’artista con un omaggio in contemporanea alla mostra “Marinellia Pirelli: 1950-2008” allestita presso la Fondazione Mudima di Milano.

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Pubblicato il 02 Luglio 2009
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