Servizio Civile: una opportunità o un fardello?

Nota carica di amarezza dell'assessore ai Servizi Sociali del Comune sul dimezzamento dei numeri disponibili

Riceviamo e pubblichiamo
 
Quella del servizio civile è una "scelta che ti cambia la vita" come recita la azzeccata reclame, una esperienza che plasma e che costruisce un carattere nel servizio e nella costruzione di una società più solidale.
E’ anche un valore aggiunto di umanità enorme per molti enti, associazioni, fondazioni che lavorano nel sociale e che possono ricevere l’apporto di forze giovani e propositive.
Una esperienza azzeccata, salvo il fatto che in due anni è stata più che dimezzata.
Pensate ad un esercito di più di 32mila ragazzi tra i 18 e i 28 anni che per un anno si mette all’opera in tutta Italia. Chi bazzica ambienti giovanili o lavora in campo educativo sa cosa vuole dire in termini di potenzialità un esercito di tal fatta. Eppure passano due anni e nel 2009 ci si ritrova con poco più di 14mila posti disponibili…
Numeri freddi e statistiche asettiche? Adattiamole alla realtà di una cittadina di 16mila abitanti quale Samarate, dove l’anno scorso erano in servizio 5 giovani, capaci di impegnarsi in settori disparati e con energie e freschezza.
Quest’anno ne resta solo uno di posto, molto malinconicamente solo.
Non ci potranno più essere giovani che supportano le attività del centro disabili, che aiutano i minori nei compiti, che aiutano nel servizio pasti a domicilio, che acocmpagnano disabili al lavoro.
Oggi sono amareggiato, lo confesso. Molto deluso da una politica che si riempie la bocca di "ricambio generazionale", di "forza dei giovani", di "esperienze che cambiano la vita" e che poi quando si tratta di fare tagli dimentica presto le belle parole e parte proprio dai servizi ritenuti "superflui", quelli in cui i protagonisti sono i giovani?
Non mi riconosco in questa politica, in chi non ha il coraggio di investire nei giovani, in chi non sa farsi da parte. Perchè l’età media dei nostri deputati è sopra i 50 anni? Perchè per pensare di dare il proprio apporto a cambiare un pezzo della nostra società si deve avere per forza qualche capello bianco?
Credo che non ci si debba rassegnare con italico modo di chi sospira e accetta supino.
Chi ha il coraggio di raccogliere la sfida si faccia sentire, ciascuno nel proprio ambiente, di lavoro, associazionismo o politica, reclamando pari dignità generazionale.
Forse sapremo essere un pezzo del cambiamento, con la forza, l’entusiasmo e le energie di chi allo sbarco sulla Luna… non ha potuto assistere in diretta perchè semplicemente non c’era ancora. 
 
Paolo Bossi, assessore ai Servizi Sociali di Samarate

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Luglio 2009
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