Lega, Bossi e i colonnelli tornano sulla secessione
Così il Senatùr in Laguna: «La Padania sarà libera con le buone o con le meno buone»
Altro che ricucire lo strappo con Fini: la distanza tra la Lega e il presidente della Camera si è allargata ieri, domenica 13 settembre, a Venezia. Nella laguna, ritrovo annuale dei popoli del nord, torna la secessione nei discorsi dei leader leghisti. Parla di «Padania che sarà libera con le buone o con le meno buone» lo stesso Umberto Bossi; gli fa eco il ministro degli Interni Roberto Maroni.
La Lega minaccia di tornare "di lotta", insomma, e lo fa con la secessione come ricetta per fare tabula rasa di tutte le frizioni che si stanno muovendo tra le correnti interne al Pdl.
Un tema, quello della secessione, che si contrappone all’atteggiamento – non solo di etichetta istituzionale – sostenuto dal presidente della Camera Gianfranco Fini, che nell’ultimo mese più di una volta ha parlato di unità dello stato e amor di patria "per contrastare quelle tendenze all’atomizzazione, alla frammentazione e al particolarismo che minano la coesione sociale".
La sparata di Bossi arriva a poche ore dall’affondo di Casini, leader dell’Udc, che dall’opposizione e sempre nella giornata di ieri aveva parlato di possibili maggioranze parlamentari senza la Lega, agitando tra l’altro lo spauracchio di elezioni anticipate. Su questo tema lo stesso ministro della semplificazione Roberto Calderoli è stato chiaro: «Sarebbe una pazzia, nel mezzo di una crisi, con le riforme in atto, andare alle elezioni».
La Lega minaccia di tornare "di lotta", insomma, e lo fa con la secessione come ricetta per fare tabula rasa di tutte le frizioni che si stanno muovendo tra le correnti interne al Pdl.
Un tema, quello della secessione, che si contrappone all’atteggiamento – non solo di etichetta istituzionale – sostenuto dal presidente della Camera Gianfranco Fini, che nell’ultimo mese più di una volta ha parlato di unità dello stato e amor di patria "per contrastare quelle tendenze all’atomizzazione, alla frammentazione e al particolarismo che minano la coesione sociale".
La sparata di Bossi arriva a poche ore dall’affondo di Casini, leader dell’Udc, che dall’opposizione e sempre nella giornata di ieri aveva parlato di possibili maggioranze parlamentari senza la Lega, agitando tra l’altro lo spauracchio di elezioni anticipate. Su questo tema lo stesso ministro della semplificazione Roberto Calderoli è stato chiaro: «Sarebbe una pazzia, nel mezzo di una crisi, con le riforme in atto, andare alle elezioni».
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