Pdci e Prc insieme contro i tagli alla scuola
I due partiti protestano contro la riforma Gelmini: «La scuola pubblica era un’eccellenza. Fino a qualche anno fa»
Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani uniti per contrastare la riforma della scuola. Si sono presentati così Giovanni Bonometti, segretario della federazione varesina del Prc, ed Elio Giacometti, segretario del Pdci, alla conferenza stampa indetta oggi (25 settembre), per fare il punto sulla situazione della scuola pubblica italiana.
«La scuola pubblica era un’eccellenza. Fino a qualche anno fa – ha dichiarato Bonometti – persino dagli Stati Uniti arrivavano esperti della formazione per studiare il nostro sistema scolastico. Invece oggi, dopo la riforma Gelmini, le cose sono drasticamente cambiate. Nessuna eccellenza è riscontrabile nella scuola pubblica italiana».
«La discesa in campo come sinistra unita è una cosa seria – continua Giacometti – puntiamo a cambiare la politica della regione Lombardia, che privilegia la scuola privata e non applica nemmeno l’obbligo scolastico per gli studenti. Speriamo che in questa lotta PD e Italia dei Valori siano con noi».
Una linea decisa, quella emersa oggi, appoggiata dalla testimonianza di due insegnati precari, Marco Zocchi e Michele Mangione.
«Io lavoro a chiamata annuale, – spiega Zocchi, insegnate di italiano e latino – quindi ogni anno a settembre non so se e dove lavorerò. Questo non accade solo a me, che lavoro da appena quattro anni, ma anche a colleghi che lavorano da dieci o quindici anni. Negli ultimi anni sono stati pochi i precari a ottenere una cattedra di ruolo e ora, dopo i tagli causati dalla riforma, molti si trovano addirittura senza lavoro. Questo sistema fa male alla scuola, togliendo risorse necessarie e preziose, ma anche agli stessi studenti, che così non hanno continuità didattica».
«Sono secondo in graduatoria – gli fa eco Mangione, laureato in ingegneria – per un posto come insegnate di elettronica. Quest’anno si sono liberate quattro cattedre nella provincia ma, a causa dell’accorpamento delle classi dovuto ai tagli dei finanziamenti, le ore di insegnamento messe a disposizione dal provveditorato sono state solo sette. La situazione non migliora in altre zone d’Italia: basti pensare che in tutto il paese quest’anno è passato di ruolo solo un insegnate di elettronica, a fronte di 333 insegnanti di religione».
«Una situazione insostenibile, che vede 620 cattedre in meno nella sola Provincia di Varese – conclude Bonometti – anche se quest’anno ci sono stati 1400 iscritti in più, vengono tagliate classi o interi istituti, come nel caso della Foscolo. Tutto questo è solo una manovra per privatizzare il sistema scolastico. La Gelmini parla di tagli fatti a causa della crisi, ed è esattamente quello che non dovrebbe fare. Per uscire dalla crisi economica è necessario puntare sull’innovazione e la ricerca, cosa che invece questo governo non sta facendo».
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