A Cassinetta bisogna ripensare l’eccellenza

La crisi del settore e la perdita di competitività della fabbrica spinge Whirlpool Europe a ripensare al suo funzionamento. Tutti i numeri che spiegano le motivazioni dell'azienda

Gaetano Bartolone (a sinistra) e Davide Castiglioni (a destra) di WhirlpoolPer quanto espressione di eccellenza mondiale, la sede produttiva di Cassinetta è per Whirlpool una preoccupazione competitiva, che ha spinto la direzione a varare la ristrutturazione produttiva annunciata. Innanzitutto a causa di una situazione settoriale, in tutta Europa, davvero critica: «Con un indice di produzione in Europa per il 2008 al ribasso di poco meno del 15% rispetto al 2007, il settore degli elettrodomestici si trova a dover affrontare una crisi profonda e prolungata, caratterizzata da un mercato dei crediti in disordine ed un’alta volatilità dei cambi, dal 10% al 20% settimanalmente, che fanno della liquidità uno dei maggiori problemi delle aziende – spiega Davide Castiglioni, vicepresidente Whirlpool Europe per le relzioni industriali – Per Whirlpool Europe, la crisi ha provocato un calo industriale significativo e progressivo (meno 14% nella parte iniziale dell’anno; meno 12% previsto per la fine dell’anno) e anche una perdita operativa nel secondo trimestre. Malgrado la perdita di volumi, la quota di mercato in Europa ha sostanzialmente tenuto rispetto alla concorrenza, con un leggero consolidamento, stimato intorno allo 0,2% per il 2009».

E in Italia la situazione non è diversa: «Qui c’è addirittura un calo dell’indice di produzione per il primo semestre 2009 dell’ordine del 30% rispetto allo stesso periodo del 2008. Le aziende stanno delocalizzando verso l’Est Europa, la Cina e la Turchia, mentre i volumi produttivi sono passati da 27 milioni di unità del 2008 a 16 milioni attese per l’anno 2009. La crisi mette a rischio dai 30.000 ai 40.000 posti di lavoro, su un totale di 200.000 addetti. Nel settore, la domanda di cassa integrazione è aumentata del 50% durante il 2008, e ad aprile 2009 si è raggiunto il 100% di incremento».

L’area di Varese, con gli stabilimenti di Cassinetta e la sede del centro operativo europeo di Comerio, riveste però un’importanza primaria nell’assetto produttivo dell’azienda a livello europeo e mondiale: oltre alle fabbriche dei frigoriferi e delle linee del “caldo” – piani cottura e forni – sono presenti sul sito di Cassinetta i servizi di logistica, il servizio clienti, e i magazzini dei pezzi di ricambio, oltre alle strutture di ricerca e sviluppo e di design.

«La crisi ha però ulteriormente accelerato la progressiva perdita di competitività di Cassinetta rispetto alla concorrenza – conclude Castiglioni – Tra i principali motivi l’ingresso di nuovi soggetti provenienti dai paesi emergenti quali Cina, Turchia, e Brasile unito all’aumento del costo del lavoro; la debolezza strutturale del mercato dovuta al ridotto indice di fiducia dei consumatori; la progressiva erosione dei prezzi di vendita; infine l’incremento e la forte instabilità del costo dei materiali, non trasferibile al mercato».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Ottobre 2009
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