Metalmeccanici: “Fim e Uilm chiedano ai lavoratori cosa ne pensano”
Domenico Lumastro, segretario della Fiom-Cgil, interviene sull’accordo raggiunto da Fim e Uilm sul contratto nazionale dei metalmeccanici. E replica alle dichiarazioni del segretario provinciale della Uilm, Ariel Hassan
Domenico Lumastro, segretario della Fiom-Cgil, interviene sull’accordo raggiunto da Fim e Uilm sul contratto nazionale dei metalmeccanici. In particolare, Lumastro replica alle dichiarazioni del segretario provinciale della Uilm, Ariel Hassan, il quale sostiene che la firma «rappresenta una boccata d’ossigeno per i lavoratori».
«Partiamo dal salario- dice Lumastro – l’aumento di 15 euro netti al terzo livello per tutto il 2010 è offensivo. È una soluzione insoddisfacente e lontana dalle necessità dei lavoratori. Inoltre di quell’aumento i cassaintegrati non prenderanno nessun euro».
Il segretario della Fiom Cgil entra anche nel merito della crisi sostenendo che l’accordo «non affronta in alcun modo la difesa dei posti di lavoro dall’ondata di licenziamenti e riorganizzazioni annunciati dall’imprese».
La preoccupazione della Cgil è anche rivolta alle relazioni sindacali, da sempre molto buone, che in questo modo verrebbero «distrutte» con conseguenze anche a livello territoriale. «E’ ora di finirla – continua Lumastro – di falsare la situazione: qui ci approcciamo ai problemi dei lavoratori con realismo e concretezza mentre a Roma si dividono. La Fim e la Uilm territoriali sono complici delle loro strutture nazionali che stanno calpestando un principio elementare di democrazia : gli accordi si fanno se c’è il consenso dei lavoratori. Vorremmo fare una sola domanda? Ma se questo accordo è così positivo come dichiarano perché non decidano i lavoratori a cui questo contratto dovrebbe essere applicato? Chiediamo a Fim e Uilm territoriali di effettuare assemblee in tutte le aziende in modo che si possano confrontare le ragioni del sì e quelle del no all’accordo separato e abbiano il coraggio di sottoporre questa intesa alla validazione vincolante di un referendum fra tutti i lavoratori. Se sono d’accordo facciamo votare le lavoratrici e lavoratori della provincia di Varese!!
Noi rispetteremo e ci atterremo all’esito che emergerà dal voto».
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