In duecento per dire no alla “legge della vergogna”
Buon successo per il sit-in organizzato davanti al tribunale varesino contro la legge attualmente in discussione al Parlamento per accorciare a due anni il tempo della prescrizione in ogni grado di giudizio
Si sono ritrovati sotto il tribunale di Varese in piazza Cacciatori delle Alpi in 200 per protestare civilmente contro il cosiddetto "provvedimento della vergogna", come lo ha chiamato Roberto Saviano su Repubblica, ovvero la proposta di legge che abbrevia i tempi dei processi accorciando la prescrizione a due anni in ciascuno dei tre gradi di giudizio. Secondo gli organizzatori della manifestazione questo provvedimento mette a rischio i processi più lunghi che, spesso, sono anche quelli per i reati più gravi mentre non risolve il problema principale della giustizia italiana che è quello della mancanza di risorse per poter finire i processi per tempo.
Livio Frigoli, ex-sindaco di Castellanza e tra i promotori del sit-in, commenta così l’iniziativa: « la giustizia è una cosa seria, chiediamo che si mettano le risorse per finire i processi e non per cancellarli – ha detto Frigoli che poi ha rincarato – Berlusconi deve farsi processare, lo chiedono gli italiani e secondo me lo vogliono anche tanti suoi elettori. La presenza di 200 persone a questo evento è il segnale che tante persone vogliono che le cose si mettano sui binari giusti e la si smetta di strumentalizzare le cose». Così invece Andrea Civati, giovane democratico e autore del tam tam su facebook: «In due giorni abbiamo mobilitato quasi 200 persone – ha detto Civati – in altre piazze stanno facendo la stessa cosa in contemporanea con Varese. Attraverso la mail, i siti internet e i social network abbiamo fatto girare l’informazione e abbiamo attirato qui gente al di là della destra e della sinistra. Speriamo che la politica sappia interpretare i segnali che vengono dalla gente».
Tra le persone presenti c’erano molti esponenti di partiti politici come Alessandro Alfieri del Pd o la ex-senatrice Maria Pellegatta dei Comunisti Italiani ma anche cittadini, membri di associazioni, avvocati come Cosimo Colonna che ha parlato di «provvedimento che cancella migliaia di processi ad uso esclusivo di una sola persona così come l’emergenza che lo ha palesato – ha detto Colonna – nonostante la parziale scrematura dei processi soggetti alla prescrizione breve, perchè di questo si tratta, ma restano fuori da questi provvedimenti tutti i reati di minore allarme sociale e che ingolfano i tribunali».
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