Telecamere, temporali e… fulmini in consiglio comunale
Una determina dirigenziale siglata dal comandate della Polizia Locale consente di ripercorrere l'iter della vicenda degli "occhi elettronici" non più funzionanti dopo i temporali di aprile, finita a carte bollate con l'intervento del consigliere Porfidio
Telecamere che funzionano, e telecamere che no. La questione era stata riportata all’attenzione del consiglio comunale, con la consueta "diplomazia", diciamo così, da Audio Porfidio per la Voce della Città. Una determina dirigenziale, pubblicata il 4 dicembre ma datata 17 novembre, a firma del comandante della Polizia Locale, Alessandro Casale, contribuisce sostanzialmente a chiarire le ragioni per cui parte del complesso sistema di telecamere di sicurezza messo in piedi negli ultimi anni è rimasto in parte "al buio".
Il testo premette che "nella notte tra il 28 e 29 aprile scorso un forte temporale ha causato numerosi allagamenti di strade e cantine, caduta di alberi, un fulmine ha persino provocato l’incendio di una cabina dell’ENEL ed è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per lo spegnimento". Risultato: "la mattina seguente diverse telecamere del sistema di videosorveglianza cittadino risultavano
spente". Si è quindi subito provveduto a segnalare il mancato funzionamento alla ditta che ha fornito e installato l’impianto – richiedendo un sopralluogo per una opportuna verifica. Qui sono cominciate le lungaggini, non tanto per causa della ditta, che la verifica l’ha compiuta, quanto per la cifra richiesta. Sfortunatamente gli interventi richiesti non erano in garanzia: benchè questa valga cinque anni infatti "non copre i danni causati da eventi atmosferici". Così già il 6 maggio la ditta inviava un preventivo di € 20.450,00 + IVA. Tre giorni dopo, si legge, il preventivo veniva passato dal competente ufficio al settore opere pubbliche "per una valutazione dell’intervento prospettato e della congruità dei prezzi". E qui la pratica restava impantanata fin quando "a seguito di solleciti verbali e scritti, in data 28 ottobre scorso, è pervenuta nota da parte del settore OO.PP. nella quale è evidenziato che – da indagini di mercato – i prezzi praticati potrebbero essere scontati del 20/30%".
Interpellata al riguardo, la ditta fornitrice ha fatto rilevare che i prezzi sono quelli del listino presentato in fase di gara; nondimeno si è resa disponibile ad uno sconto e "in data 12 novembre, ha presentato un nuovo preventivo comportante una spesa complessiva di € 16.666,00 + IVA", ossia 19.999,20 euro. Nel frattempo si verificano scene scarsamente cordiali, al comando di Polizia locale, fra gli agenti e l’infuriato Porfidio, culminate nella denuncia a Carabinieri e autorità giudiziaria fatta dal secondo cui non veniva concesso di accedere alla saletta di controllo delle telecamere per constatare quante funzionassero e quante no – come riteneva suo diritto di consigliere comunale. Lui era convinto che a non funzionare fosse la metà delle telecamere, l’assessore Fazio, stoicamente, replicava che erano solo 5 sulle 37 in servizio. Ovviamente, ci sono telecamere e telecamere, e multe e multe. In entrambi i casi Porfidio ne sa qualcosa, e non ha mancato di renderlo noto in tutte le sedi opportune.
La determina firmata da Casale sullo specifico non dà numeri sui malfunzionamenti: si limita a rilevare "l’esigenza di far ripristinare gli apparati danneggiati" per "assicurare il controllo e monitoraggio delle aree interessate"; e constatata che la copertura finanziaria per l’intervento di riparazione ("o sostituzione") c’è, affida lo stesso sempre alla ditta fornitrice degli impianti, "la quale, oltre a detenere tutte le specifiche di collegamento degli apparati sul territorio, ha in essere un contratto di manutenzione di cinque anni che sarebbe interrotto nel caso di intervento da parte di terzi". La cifra relativa di ventimila euro meno spiccioli sarà liquidata "con apposito provvedimento dirigenziale, a lavori ultimati e riscontrati regolari ed a seguito di presentazione della relativa fattura".
Lapidario Porfidio: «Arrampicate sugli specchi».
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