Anna dei Miracoli, una battaglia tutta femminile contro gli handicap
Il Comitato Distrettuale "Helen Keller" - Distretto 108 Ib 1 Italy - Lions International con il patrocinio della Fondazione Comunitaria del Varesotto ha proposto la pièce teatrale "Anna dei Miracoli" allo SpazioLavit
La vicenda narrata in “Anna dei Miracoli” è una storia vera, che declina qualità tutte al femminile: intuizione, pervicacia, costanza, fiducia, solidarietà. Divenuta cieca e sorda a causa di una malattia contratta da piccolissima, Helen Keller viveva la sua prima infanzia immersa nel buio più assoluto, priva di ogni comunicazione con il mondo esterno, ridotta in uno stato quasi selvatico. Fu l’intuizione della madre, che si opponeva fermamente a rinchiuderla in una struttura per disabili mentali, ad invitare una istitutrice, Anna, sperando che questa un giorno potesse compiere il miracolo di riportarla a condurre una vita quasi normale. Anna, che aveva conosciuto il dolore della cecità (in seguito recuperata chirurgicamente) e dell’orfanotrofio, circondando Helen di affetto ma non di compassione, metteva in pratica tutti i tentativi che potessero stimolare in lei quella “scintilla interiore” , fatta di intelligenza, sensibilità e volontà, che poteva condurla fuori dell’oscurità e del silenzio ed educarla alla vita. A Helen queste doti non mancavano, e con la tenacia di Anna, e attraverso i sensi che le rimanevano, riuscì piano piano a diventare consapevole di quanto avveniva intorno a sé. Scatta quindi nella piccola Helen una voglia disperata di stabilire una comunicazione con tutto ciò che le sta intorno: l’istitutrice, i familiari, l’amichetto, il cane, le bambole. Anna prova ad insegnare il nome delle cose a Helen digitandole all’infinito nella mano secondo il metodo che usano i sordi e le propone di toccare le labbra e la gola di chi parla per farle capire e riprodurre i suoni. Ciò non sembra produrre alcun risultato finchè un giorno Helen capisce da sola che può servirsi autonomamente di questi gesti per definire lei stessa le cose e pronuncia per la prima volta “acqua”, una parola compiuta. La piecè si conclude con l’immagine di questa straordinaria conquista di parole e di vita, lasciando gli spettatori, partecipi di un evento che ha del miracoloso, commossi e senza fiato.
La pièce teatrale è stata realizzata dalla regista e attrice Luisa Oneto (nel ruolo di Anna), e ha visto tra i numerosi attori, la partecipazione della tenerissima Aurora Scarpolini, sorprendente nel difficile ruolo di Helen bambina. La scenografia scarna ha il sapore di altri tempi, c’è anche una antica pompa in ghisa, che presenta “dal vero” il momento magico in cui, facendo funzionare il getto d’acqua, Helen ne associa il nome al gesto e al suono e per la prima volta spontaneamente lo pronuncia.
La storia di Helen fu anche in seguito luminosamente esemplare; sempre con l’aiuto del suo angelo custode, Anna, imparò a leggere in Braille, a scrivere, iniziò lo studio di alcune lingue straniere, dei classici, imparò la matematica e la geometria. Riuscì a sostenere esami universitari e conseguì il Bachelor of Arts a Radcliffe, cominciò a viaggiare, fu in grado di conoscere e relazionarsi con personaggi straordinari: tra gli altri Chaplin, Roosevelt, Einstein, J.F Kennedy, Lyndon Johnson, incontrò anche Maria Montessori che fu tanto impressionata della sua vicenda che la considerò alla base della propria ricerca per un nuovo metodo pedagogico. Ambasciatrice di pace e di speranza in tutti i continenti, Helen voleva che la propria storia fosse di aiuto ed esempio a tanti altri sfortunati bambini, e nel 1925 pregò i Lions di accettare la sfida di divenire i Cavalieri dei ciechi. Cinque anni fa a Varese fu costituito il Comitato Distrettuale Lions, che sotto la guida instancabile della prof. Gabriella Sechi Metra, continua a promuovere aggiornamenti documentali sulla figura di Helen Keller, ha pubblicato libri di e su Helen Keller, ha prodotto performance recitativo-musicali e realizzato lezioni nelle scuole medie e nei licei, e sta attualmente supportando la realizzazione di una tesi universitaria dedicata.
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