“Ridateci i nostri soldi”: l’Anpi contro la Protezione Civile

L’Anpi di Gallarate chiede indietro i soldi alla Protezione Civile: la richiesta è stata messa nero su bianco in una lettera aperta dal presidente della sezione gallaratese dell’associazione partigiana Michele Mascella. Nella missiva ta indirizzata ai vertici della Protezione Civile l’Anpi ricorda che nell’aprile del 2009  «decise, nella sua totale autonomia, di devolvere subito una modesta ma significativa somma di denaro in favore delle popolazioni così duramente colpite dal sisma». Allora la sezione cittadine donò duecento euro («una somma piccola, ma proporzionata alle proprie possibilità di spesa») al conto corrente dedicato all’emergenza terremoto. In quell’occasione, memore dei tanti scandali che hanno caratterizzato la ricostruzione dopo altre catastrofi naturali ed emergenze umanitarie, l’Anpi avvertì  «tutti i responsabili organizzativi della ricostruzione, tecnici e politici», che avrebbe vigilato «sui modi e sui tempi» dell’operazione, «non risparmiando eventuali osservazioni e critiche sul loro operato». Allora sembrava una rivendicazione formale di autonomia, di fronte alla decisione di velocizzare l’intervento affidando tutto alla realtà che aveva maggiore potere nella gestione dell’emergenza. Invece l’avvertimento si trasforma in una formale richiesta, ovviamente di valore simbolico: «Oggi, alla luce delle cronache che disegnano un fosco quadro dell’ Istituzione (Protezione Civile) alla quale molti hanno creduto opportuno affidare il proprio contributo, l’ Anpi di Gallarate, al di là delle risultanze delle indagini in corso da parte della Magistratura sul ruolo del Commissario e Sottosegretario Bertolaso, chiede la restituzione della somma versata, per destinarla ad altri siti di più certa ed accreditata fiducia».