Trent’anni da cittadino del mondo

Silvano Moroni, giornalista e fotografo, ha raccontato la vita in molti angoli del pianeta. Per il concorso "I bambini fotografano i bambini" presenta alcuni dei suoi scatti più belli

silvano moroni viaggi Ha fotografato i volti dei bambini in ogni parte del mondo. In quasi trent’anni di viaggi da una meta all’altra Silvano Moroni, giornalista e fotografo di Sesto Calende, ha raccolto nei suoi scatti e nei suoi reportage una vera e propria enciclopedia dei popoli del pianeta. In occasione del concorso "I bambini fotografano i bambini" organizzato da Kiwanis Varese in collaborazione con l’ufficio scolastico provinciale, il Colibrì di Sesto Calende e VareseNews ha presentato alcuni delle sue più belle foto legate da un unico filo: l’infanzia. Dall’Africa con i suoi mille popoli, all’Asia, dall’America Latina alla Lapponia i volti diventano racconti, stili di vita, tradizioni e cultura. Quello di cui stiamo parlando è un tema che a Moroni è molto caro, uno di quelli che lo spingono e lo hanno spinto più volte a così tanti chilometri da casa: «Parlo spesso di infanzia perduta – racconta l’esploratore – ma il più grande desiderio che ho è il cambiamento, vorrei che l’infanzia sia serena in ogni angolo del mondo. Invece aspetti diversi rendono questo traguardo ancora lontano. Mi riferisco alla mancanza di alimentazione, alle condizioni igieniche precarie, alle guerre, alle carestie che rendono dura la vita per molti fin dai primi anni di vita. Vorrei non dover mai più documentare tutto questo».

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bambini pakistani foto silvano moroni A guidarlo nelle sue missioni esplorative è la curiosità oltre a un amore istintivo per la montagna: «Viaggio quasi sempre da solo e scelgo i luoghi da vedere in base a particolarità che stimolano il mio interesse. Leggo molto, sono attento alla geopolitica e mi piace andare di persona a vedere cosa sta accadendo nel nostro pianeta. Mi è capitato dunque di scegliere luoghi segnati dalla guerra, minacciati da cambiamenti fisici voluti o meno dall’uomo oppure di seguire la macchina degli aiuti per capire dove finiscono e che impatto hanno sul territorio». Quelle del giornalista sestese sono mete che non compaiono sui tradizionali cataloghi di viaggio. Sceglierle significa quindi mettere in conto anche dei rischi: «Non sono delle vacanze, queste esperienze sono davvero impegnative – aggiunge Moroni -. Quando si scelgono posti speciali come questi l’imprevisto è dietro l’angolo e alcune volte mi è capitato di dover partire all’improvviso. Devo dire però che dal tipo di rapporto che si costruisce con le persone del luogo deriva anche la sicurezza. Posso dire che è anche grazie all’approccio con gli altri che non ho mai corso grandi rischi finora». Kenya, Etiopia, Camerun, Marocco, Tanzania, Yemen, Cipro, Malta, Grecia, Russia, Irlanda, Scandinavia, il Circolo Polare Artico, Perù, Bolivia, Venezuela, Ecuador, Mongolia, India, Nepal, Tibet, Papua Nuova Guinea sono solo alcuni dei territori visitati. Eppure anche per un cittadino del mondo come Moroni c’è qualcosa che resta di più nel cuore da viaggiatore: «Ho una grande passione per il Tibet – confessa – con le sue vicessitudini culturali e storiche, la sua natura fatta di montagne e altopiani e per la popolazione caratterizzata da una filosofia di vita unica. È il paese, il popolo, che più mi ha impressionato».

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Pubblicato il 10 Febbraio 2010
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